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8884 Alla maestà d’Anna regina cristianissima le cui bellezze, particolarmente quelle delle mani, erano ammirabili. Per una signora ch’ebbe fortuna di riverirla. Per musica. Giunsi pur mai non fu tardo
I-Rn 204.3.B.12.143
8885 Nel felicissimo Sponsalitio di Carlo Secondo Re Cattolico, e della Real Luisa D’Orleans. Per Musica. Or crolla e cadi e spianati o Pirene
I-Rn 204.3.B.12.144
8886 Il Signor N. in veder bella fanciulla chiamata aurora se n’innamorò e la prendé per moglie. La beltà che m’innamora
I-Rn 204.3.B.12.145
8887 In lode di molte Dame, che andavano in barca per il Tevere. Insuperbitevi onde latine
I-Rn 204.3.B.12.146
8888 Amante liberato da servitù d’amore. Ho scosso il giogo e non si geme più
I-Rn 204.3.B.12.147
8889 Dissuade un amante di far serenate. Che ti credi che sian le stelle
I-Rn 204.3.B.12.148
8890 Morale, contro amore. Chi non vuol piangere
I-Rn 204.3.B.12.149
8891 Per un principe che desiderava dormire e non poteva. Vigilanza importuna
I-Rn 204.3.B.12.150
8892 L’amore una publica pazzia del mondo. Mentre solo d’amore mi doglio
I-Rn 204.3.B.12.151
8893 Nell’augustissima elettione di Leopoldo Imperatore. Sol di gloria cui nel polo
I-Rn 204.3.B.12.152
642 Albergati Capacelli, Pirro. L’età dell’huomo paragonata al fiore. | Dell’Albergati
I-URBc VI.2.3.8
8894 Frenesia di donna amante nella lontananza dell’amato. Importuna lontananza
I-Rn 204.3.B.12.153
8895 De’ vermi della seta, si disputava in un problema qual fusse più amoroso, & utile all’uomo, quello che muore nel boccio, o quello, che scappa da riprodurre il seme, e si difende il primo. Chi desia di rimirare
I-Rn 204.3.B.12.154
8896 Nella morte della Signora Marchesa Lucretia Orologi, uccisa di notte da un sicario per la resistenza fatta alla lascivia di esso. Un Mida empio di Gnido allor che scorse
I-Rn 204.3.B.12.155
8897 Disperatione. Non consolatemi ch’io più m’affanno
I-Rn 204.3.B.12.156
8898 Dama chiusa in casa per la peste. Parla in questo tenore all’anima sua. Già da le morti armate
I-Rn 204.3.B.12.157
8899 Uno liberato da lacci d’amore. Io ritorno dal periglio
I-Rn 204.3.B.12.158
8900 Aria morale. La saetta non penetra più
I-Rn 204.3.B.12.159
8901 Si deplorano le bellezze estinte dell’Imperatrice Isabella prima servita viva e poi veduta morta da San Francesco Borgia. Aria per musica. Al regio natale
I-Rn 204.3.B.12.160
8902 Per l’elettione del nuovo imperatore. Orfane su tornate aquile al nido
I-Rn 204.3.B.12.161
8903 Nella morte dell’Eccellentissima Signora D. Isabella Colonna Gioieni Duchessa di Tagliacozzo di Santissima vita. Versi musicali. Veggio un volto luminoso
I-Rn 204.3.B.12.162
643 Bassani, Giovanni Battista. Cantata del Bassani | Mortal che pensi
I-URBc VI.2.3.9
8904 In lode dell’altezze reali di Savoia protettrici di tutte le virtù. Di Parnaso e d’Ippocrene
I-Rn 204.3.B.12.163
8905 Il Signor N. sospira l’arrivo della Signora N. destinata sua Sposa. Parla il guardo al pensiero. Ignoto volante
I-Rn 204.3.B.12.164
8906 Loda il navigare quando è bonaccia. Su l’ali del vento
I-Rn 204.3.B.12.165
8907 Disperatione. Chino la fronte e taccio
I-Rn 204.3.B.12.166
8908 Infelicità d’amanti. Il mio core è un mar di pianti
I-Rn 204.3.B.12.167
8909 Una gran signora una sera incognita al sereno cantò un’arietta divinamente. Di loda questa nobilissima cantatrice. Una notte la più bella
I-Rn 204.3.B.12.168
8910 Pazzia d’amante. Piangetemi per morto
I-Rn 204.3.B.12.169
8911 Documento per disamare. Si divida la pena e viverò
I-Rn 204.3.B.12.170
8912 Si loda B. D. che cantava benissimo e negava di saper cantare. L’armonia che fan le stelle
I-Rn 204.3.B.12.171
8913 Rimedio per liberarsi dell’amor terreno. Dove vai pensier volante
I-Rn 204.3.B.12.172
644 Bassani, Giovanni Battista. Canzonetta novella del Bassani
I-URBc VI.2.3.10
8914 Non si devono dolere gl’amanti se penano, perché non vogliono, né dire, né sentire, se non arie amorose. O che sempre si parli di foco?
I-Rn 204.3.B.12.173
8915 La troppa felicità in amore è una grande infelicità. Io trionfo d’un tesoro
I-Rn 204.3.B.12.174
8916 Aria morale per serenate. Esempio di fuggito amore. Il tuo sonno è mio letargo
I-Rn 204.3.B.12.175
8917 Lamento di Portia moglie di Bruto prima d’udire la morte del marito. Apprestate il destriero
I-Rn 204.3.B.12.176
8918 Zenobia Regina de Palmieri, per vendicare la morte del suo marito Odenato in venir a battaglia con Aureliano Imperatore, da cui fu vinta e menata in trionfo, fa questo lamento. Or vadane l’impero
I-Rn 204.3.B.12.177
8919 Lamento di Giunone con Giove. Tra quante piangono
I-Rn 204.3.B.12.178
8920 Aria in presenza di molte Dame nella Reggia di Parigi. Cercava due pupille
I-Rn 204.3.B.12.179
8921 Un carro nel Carnevale, In Cima del quale era un Cupido, che teneva legati molti Amanti, che si lagnano così. Or che del Tebro a le festive arene
I-Rn 204.3.B.12.180
8922 Pazzia di D. Amante. Ahi che folle stravaganza?
I-Rn 204.3.B.12.181
8923 Forza di bella donna chiamata Rosa. O quante punture
I-Rn 204.3.B.12.182
645 Pasquini, Bernardo. [Cantate] / [Bernardo Pasquini]
I-FAN Mss 90
8925 Rimedio contro amore. Armi se stesso d’un pensier di morte
I-Rn 204.3.B.12.184
8926 Forza della virtù. Aria a 2 voci. E mirate che portenti
I-Rn 204.3.B.12.185
8927 Due amanti che piangono insieme di notte. O di due cori
I-Rn 204.3.B.12.186
8928 In lode della fedeltà. La mia fede o quant’è bella
I-Rn 204.3.B.12.187
8929 Incostanza di bella donna. Le frodi d’Amore io tutte le so
I-Rn 204.3.B.12.188
8930 Passeggio di notte con musica. Una notte la più bella
I-Rn 204.3.B.12.189