Scheda n. 8926

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1688

Titolo

Forza della virtù. Aria a 2 voci. E mirate che portenti

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Lotti, Giovanni

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte terza, pp. 170-171

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo è presente anche in Parte terza, pp. 61-62 con varianti poetiche ed è intonato in una cantata attribuita a Giacomo Carissimi (cfr. Bibliografia).

Titolo uniforme

E mirate che portenti. Aria, Forza della virtù. Aria a 2 voci

Repertori bibliografici

Bibliografia

Rose 1965: p. 194 n. 114

Trascrizione del testo poetico

E mirate che portenti,
La Fortuna più non ruota;
Ecco là, che starsi immota
Per ludibrio de’ viventi.

La mia fe’, la mia costanza
Ha fermato quell’infida
Con insolita possanza,
Ne fia più, ch’ella si rida
Di dar gioie e poi tormenti.

Ahi temo, che l’inganno
Di qualche ingrato petto
Non tolga per dispetto
Il chiodo, ond’a quell’empia il carro ho fermo
Perché a frenarla poi non v’è più scherno.

Acchetati mal cauta,
Ch’ nostri cor costanti
Le han fatto tali incanti,
Che più non può la rea,
Che sempre errar solea
Scioglier a pronta fuga ala, né piede,
Remora di fortuna è sol la fede.

Gran virtù d’animo forte,
Che tien servo il cieco Nume
E l’arresta oltre il costume.
Tra prigioni e tra ritorte
La stella d’un fedele è sempre fissa
E ’l pianeta di lui mai non s’ecclissa.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.185

Scheda a cura di Nadia Amendola
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