Scheda n. 8908

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1688

Titolo

Infelicità d’amanti. Il mio core è un mar di pianti

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Lotti, Giovanni

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte terza, p. 135

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo è intonato in una cantata per due Soprani e basso continuo attribuita a Giacomo Carissimi. Nel manoscritto I-Nc, Cantate 82 la cantata reca l’attribuzione a Carissimi, poi depennata e corretta con l’attribuzione ad Anton Francesco Tenaglia, cancellata anch’essa. Nel catalogo del fondo Santini (D-MÜs) la cantata è attribuita ad Alessandro Stradella. Tale attribuzione è ritenuta improbabile (vedi Bibliografia).

Titolo uniforme

Il mio core è un mar di pianti. Forma non specificata

Repertori bibliografici

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Il mio core è un mar di pianti,
Ov’in vece di sirene
Si lamentano le pene;
E rancori e gelosie,
Tradimenti e tirannie
Sono i mostri in lui natanti.
Il mio core è un mar di pianti.

Le perle, che l’ingemmano
Son lagrime, che stillano, i nembi che lo rubano
Son’ire, che sfavillano;
Ove ti muovi,
Scogli ritrovi,
E scopri a mille
Cariddi e Scille.

Pescatrice la speranza
A predar la rete tende,
Ma quei mostri alfin sol prende
Ch’annidarvi han per usanza;

Nocchieri
I pensieri
S’aggiran per l’onde,
Ma perché non hanno sponde,
Van tra i flutti ognora erranti.
Il mio core è un mar di pianti.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.167

Scheda a cura di Nadia Amendola
Ultima modifica: