Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Testo per musica a stampa
Data
Data certa, 1688
Titolo
Infelicità d’amanti. Il mio core è un mar di pianti
Presentazione
Legami a persone
autore del testo per musica: Lotti, Giovanni
Fa parte di
Pubblicazione
Copia
Descrizione fisica
Parte terza, p. 135
Filigrana
Non rilevata
Note
Il testo è intonato in una cantata per due Soprani e basso continuo attribuita a Giacomo Carissimi. Nel manoscritto I-Nc, Cantate 82 la cantata reca l’attribuzione a Carissimi, poi depennata e corretta con l’attribuzione ad Anton Francesco Tenaglia, cancellata anch’essa. Nel catalogo del fondo Santini (D-MÜs) la cantata è attribuita ad Alessandro Stradella. Tale attribuzione è ritenuta improbabile (vedi Bibliografia).
Titolo uniforme
Il mio core è un mar di pianti. Forma non specificata
Repertori bibliografici
Gianturco-McCrickard 1991: 11-14
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Il mio core è un mar di pianti,
Ov’in vece di sirene
Si lamentano le pene;
E rancori e gelosie,
Tradimenti e tirannie
Sono i mostri in lui natanti.
Il mio core è un mar di pianti.
Le perle, che l’ingemmano
Son lagrime, che stillano, i nembi che lo rubano
Son’ire, che sfavillano;
Ove ti muovi,
Scogli ritrovi,
E scopri a mille
Cariddi e Scille.
Pescatrice la speranza
A predar la rete tende,
Ma quei mostri alfin sol prende
Ch’annidarvi han per usanza;
Nocchieri
I pensieri
S’aggiran per l’onde,
Ma perché non hanno sponde,
Van tra i flutti ognora erranti.
Il mio core è un mar di pianti.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.167
collocazione 204.3.B.12.167
Scheda a cura di Nadia Amendola