Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Si divida la pena e viverò;
Quanto piansi per Filli,
Tanto per Amarilli
Io pianger vò.
Non è possibile
Ch’indivisibile
Nel suo dolore
La duri un core,
Più d’un amore
Sanar lo può.
Si divida la pena e viverò.
Filli deh prendi pure
L’arbitrio di quest’alma e tu non meno
Arbitra del mio seno
Amarilli gradita
Entra in possesso ancor della mia vita,
Sì donatemi a tue, mio resterò.
Si divida la pena e viverò.
L’alimento del foco è starsi accolto
Tra i margini d’un volto,
Ma quando si dilata
In variati oggetti
Ardor, ch’in un sol centro avvampi e frema,
Allor se non s’estingue, almen si scema.
Un che sempre sen va
Di prigion in prigion, prigion non è;
È quasi libertà
Mover ogn’ora in varij lacci il piè,
Che con incerte voglie
Mentre qui s’incatena, ivi si scioglie,
E con dubbiosa cura
Quando cerca un tesor, l’altro non cura
Che fissato in un volto,
Ad un altro per forza il tergo ha volto;
E segue fugace
E fugge seguace
Il ben, ch’adorò.
Si divida la pena, e viverò.
Che delle Stelle fisse il mesto lume
Star sepolto trà l’ombre ha per costume;
Ma gl’erranti pianeti
Con più felici tempre
Trà la notte, e trà ‘l dì, vidon mai sempre.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 204.3.B.12.170
Scheda a cura di Nadia Amendola