Scheda n. 8895

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1688

Titolo

De’ vermi della seta, si disputava in un problema qual fusse più amoroso, & utile all’uomo, quello che muore nel boccio, o quello, che scappa da riprodurre il seme, e si difende il primo. Chi desia di rimirare

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Lotti, Giovanni

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte terza, pp. 108-109

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Chi desia di rimirare. Forma non specificata

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Chi desia di rimirare
L’esemplare
Di costanza, o voglie inferme,
Miri sol serico verme.

Industre tessitor d’aurea prigione
Ivi a strugger se stesso ei condanna,
Ne per altro s’affanna
A compor pretiosi i lacci sui,
Ch’a render più fastosi i fasti altrui.

Tra fervidi lavacri
Naufrago volontario
Gioisce di stemprarsi in bionde fila,
Sol per lasciar morendo a Tirsi e a Clori
La ricca eredità de’ suoi lavori.

O mostro di fede,
Che tutto te stesso
Con prodigo accesso
Dispensi in mercede?
T’imprigioni, t’immergi e spargi poi
Fin le viscere aurate in dono a noi.

Il tuo germano avaro,
Già sdegnato e pentito
D’aversi teco ordito
Sì nobil laberinto,
In cui tu resti immortalmente estinto,
Con dente disperato
Frange il carcero d’oro e fugge alato.

Che ne dite alme costanti?
Qual de’ dui
Sembre a vui
Possessor de primi vanti?
Che ne dite alme costanti?

Ahi ben so, che disdegnaste
Quei, ch’aprì fugace il volo
E che solo
Quell’intrepido adorate
Lacerato per voi tra le ritorte.
Chi rompe la prigione è reo di morte.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.154

Scheda a cura di Nadia Amendola
Ultima modifica: