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Legami a persone
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Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Or crolla e cadi e spianati o Pirene,
Che d’uopo non hai più con balze alpine
Far argine e confine
Alle due grandi monarchie guerriere.
Struggu l’alte trinciere e si trasformi
Quel tuo groppo di Caucasi in accessi,
Ch’al piede insieme e al guardo
Tant’orrida ti feo,
Più ch’in vaga pianura in orto ibleo.
Orto che sparso intorno
Sol di giunchiglie ibere e franchi gigli,
In un bel misto giocondo
Spiri una Saba a profumarne il mondo.
Qui scherzando in dolce guisa
Regia coppia andranne ogn’ora
Giunto Carlo con Luisa
Quasi Zefiro con Flora.
Correan le Ninfe a schiera,
Dal Parnasso le Camente,
Dal Sebeto le Sirene
E le gratie da Citerea.
Guarderà giardin sì vago
Non il libico dragone,
Ma quell’inclito leone,
Ch’erge il brando in riva al Tago,
Quest’Elisio avrà per piante,
Quella il crin ch’a Delio fregia
O di cui Palla si pregia
O che piace al nume amante.
Lungi il frassino mortale,
Sia ’l cipresso anch’ei diviso,
Ch’un terrestre paradiso
Sol ammette arbor vitale.
Qui spunteran delitie,
Germoglieran divitie,
Diffondendo del pari in sì bel prate
Tutt’i lor lieti influssi, il Cielo e ’l Fato.
Così quell’erto monte,
Che fu scena e bersaglio
D’ostili insulti e bellicose note
Fia teatro d’amor, campo di gioie;
Et affrettar vedranti,
Per imitar quest’Imenei sì lieti,
A congiungersi qui la Senna e ’l Beti;
Anzi in passi del cor, ch’occhio non vide,
Verrà Lutetia ad abbracciar Madride,
Divenendo quest’Alpe
Per dolci influssi e amorosi accessi
S’a due regni era un fren, sprone agl’amplessi.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 204.3.B.12.144
Scheda a cura di Nadia Amendola