Bibliografia: Amendola 2017a

Nadia Amendola, La poesia di Giovanni Pietro Monesio, Giovanni Lotti e Lelio Orsini nella cantata da camera del XVII secolo, Tesi di Dottorato in Beni culturali e territorio, XXX ciclo, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" - Geschichts- und Kulturwissenschaften der Johannes Gutenberg-Universität Mainz, 2016/2017

Categoria generale
Studi monografici su singoli autori
Parole chiave
Giovanni Pietro Monesio
Giovanni Lotti
Lelio Orsini
Cantata da camera
Seicento
Testo per musica

le schede seguenti fanno riferimento a questa voce:

scheda autore titolo collocazione
8823 Giovanni Lotti Tre strofette morali. Di primavera, d’estate e di autunno. Quest’auretta messaggiera
8824 Giovanni Lotti Lamento di Giuda. Rapitemi dal mondo
8825 Giovanni Lotti Del Delfino Reale di Francia. Prestatemi le lingue d’oro
8826 Giovanni Lotti Aria morale. Grand’inganno è l’apparenza
8827 Giovanni Lotti Aria morale. O quanto concorso
8828 Giovanni Lotti Peccatore a piedi del crocifisso. Aria a 2 voci. Prestatemi l’ardore
8829 Giovanni Lotti Oratorio d’Assuero. Madrigale a 2. Se il Ciel ne difende
8830 All’Eccellentiss. Sig. D. Lorenzo Colonn Gran contestabile del Regno di Napoli suo benignissimo Signore. Qualor sì prode al cor, regio al sembiante
8831 Giovanni Lotti Venne da Milano in Roma l’Eccellentiss. Sig. Marchese Spinola a prender l’Eccellentiss. Signora D. Anna Colonna sua sposa. Di là dov’erge altero Insubria il soglio
8832 Giovanni Lotti Nel felicissimo sponsalitio degl’Eccellentissimi Principi Sig. D. Filippo Colonna e la Signora D. Laurentia La Cerda. Vieni o regal Laurentia e in Campidoglio
8833 Giovanni Lotti Alle glorie di madama reale Lodovica d’Orleans, quando di Francia andò in Spagna sposa del re cattolico Carlo II. Da la rocca del Beti ecco che scende
8834 Giovanni Lotti In lode dell’illustriss. Signora Marchesa Sacchetti Teodoli dama di somma virtù e bellezza, quando il Signor Marchese Teodoli la desiderava per moglie. Naufrago all’infinito ond’il sembiante
8835 Giovanni Lotti All’Illustrissimo Signor Pietro Mazzarino padre del Eminentiss. Giulio, nella cui arme sono i fasci consolari. Cerco talor de la città reina
8836 Giovanni Lotti Al medesimo sopra le glorie de’ Cardinali suoi figliuoli, che molti attribuivano alla fortuna, non alla virtù dell’uno e degl’altri. Quella a cui tempi alzò plebe profana
8837 Giovanni Lotti In lode del Signor Antonio Bruni poeta famoso di pelo biondo. O che in nome sì fosco additi al mondo
8838 Giovanni Lotti Al Signor D. Pietro d’Aragona Viceré di Napoli venuto a Roma con regia pompa ambasciatore estraordinario di ubbidienza della Maestà Cattolica alla santità di N. Sig. Clemente X. Signor mentre sul Tebro il Ciel v’appella
8839 Giovanni Lotti All’Illustriss. Signora Marchesa di S. Vito figliuola del Sig. Duca di Poli, che fa per arme un’aquila scaccata in bianco e nero; maritata al Signor Marchese Teodoli, che ha per impresa una ruota. Sol di beltà che sfidi a stuolo a stuolo
8840 Giovanni Lotti All’Eccellentiss. Principesse Madama Colonna e Madama Mazzarini, mentre andavano a cavallo per le balze di Nemi, detta dagl’antichi Diana Nemorale. A Diana medesima. Giunse l’ora fatal né puoi fuggire
8841 Giovanni Lotti Nelle nozze degl’Eccellentissimi Principi Colonna et Altieri. Regnando Clemente X. Piropo al lampo a la fermezza acciaro
8842 Giovanni Lotti All’Eccellentiss. Signor Conte di Pegnaranda