Scheda n. 8731

Tipo record

Scheda superiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1611-1641

Titolo

Arie e cantate

Presentazione

Partitura

Redazione

[Roma? : copia, 1611-1640]

Descrizione fisica

1 partitura (224 c.) ; 88x225 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Il codice ha il classico formato oblungo che caratterizza le raccolte di arie, ariette e cantate del periodo. Cartulazione di mano coeva. Alcune carte nella parte finale del codice sono state asportate in epoca antica. Diverse le carte lasciate vuote tra un brano e l’altro. I fascicoli che compongono la raccolta sono stati redatti in periodi diversi, ma entro un arco di tempo non ampio. Una certa uniformità e accuratezza sembrano caratterizzare le grafie sia della parte musicale sia di quella testuale. Difficile determinare caratteristiche grafiche della notazione musicale che possano aiutare a enucleare l’intervento di uno solo o un certo numero di copisti. Vi sono comunque più cantate copiate da una stessa mano, mentre qua e là figurano composizioni dove il livello di accuratezza grafica oscilla, rendendo più complesso fare ipotesi di una qualche attendibilità. La parte testuale offre invece qualche elemento in più di valutazione, ricorrendo spesso per alcune lettere caratterizzanti il medesimo ductus, cosa che potrebbe far individuare un unico copista per diverse cantate. Alcuni fascicoli furono invece sicuramente copiati da altre mani. Il contenuto del codice. Nella fase finale di assemblaggio dei vari fascicoli la volontà del committente o del musicofilo collezionista è testimoniata da alcune operazioni piuttosto significative dal punto di vista concettuale e simbolico: a parte il numero dei brani (trentatrè: uno dei componimenti presenti nell’indice, Una cetra s’accoglie, il trentaquattresimo, appunto, del manoscritto è stato espunto forse proprio per raggiungere tale numero), il codice si apre con un componimento che satireggia i ricorrenti topoi testuali della cantata; inoltre, in fondo alla silloge vengono aggiunti due duetti, di cui uno di argomento piuttosto moraleggiante, che parrebbe quasi sconfessare una selezione di fondo dei brani, ispirati all’amore infelice, alla dea fortuna e alla vita gaudente e spensierata. Inoltre, la silloge è suggellata da un componimento a tre voci, pure di contenuto serio (tutti elementi che potrebbero anche far pensare a un destinatario appartenente all’alta gerarchia ecclesiastica). Tale indice registra però – come accennato – una composizione in più, rispetto al reale contenuto del ms.: si tratta di Se al seren di tua beltà, che avrebbe dovuto trovarsi alla c. 224. Ma il manoscritto si interrompe alla c. 223 essendo state eliminate anticamente e, comunque, dopo che il manoscritto era già legato, le ultime carte, contenenti, appunto la trentaquattresima composizione.

Titolo uniforme

Cantata

Repertori bibliografici

Rostirolla 2003: pp. 687-702

Bibliografia

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
collocazione Mss 2565

Scheda a cura di Federica Zaccari
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