Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Il tit. si ricava dall’intitolazione a p. 104; il nome dell’A. si ricava dal front. dell’intera edizione
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
B, Nella stagion che Flora
B, Oh Dio perché?
B, D'un indorato crine
B, Ma che prò dura poco
B, Tale Cintia è quaggiù la nostra vita
B, Alma mia su dunque che fai?
Trascrizione del testo poetico
Nella stagion, che Flora
Con sue pompe odorose
Fra le clitie, e le rose
Degli zeffiri al fiato
D’oro e d’ostro ricama il colle e il prato
Cintia in vago giardino
Cogliendo ambra fiorita o bel rubino
Con voce amorosetta
Diè l’anima così à una canzonetta.
Oh’ Dio perchè?
Non serbano i fiori
Più lunga l’età?
Oh’ Dio perchè?
Né danno agl’odori
Né a cara beltà
Più certa la fé?
Oh Dio perchè?
D’un indorato crine
È ver che van sovente
Fra l’ondose ruine,
E narcisi, e amaranti
A infiorar le procelle ai dolci amanti,
O pur di latte in grembo
Ai naufragi d’amor coprono il lembo.
Ma che prò dura poco
Alla rosa il vivo foco
Dura meno al giacinto il bel sereno
S’ambo in un dì
Il fato tradì,
E i pregi involò.
Ma che prò, ma che prò.
Tale Cintia, è quaggiù la nostra vita,
Spunta doce, e gradita
Emula appunto al fiore,
E col languir del fior perde il colore.
Alma mia su dunque che fai?
Tra i fugaci contenti del suol?
Alma mia l’ombre oblia
Ergi verso del cielo il tuo vol
Porta in fronte al Empiro i tuoi rai.
Alma mia su dunque che fai?
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Musica A1.9
Scheda a cura di Giulia Giovani