Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Il tit. si ricava dall’intitolazione a p. 114; il nome dell’A. si ricava dal front. dell’intera edizione
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
B, A riva o nocchieri
B, Timido a queste voci
B, Infelice humanità!
B, Amai fu corrisposto
B, O rigor d'averso fato!
Trascrizione del testo poetico
A riva o nocchieri
Si salvi chi può:
Preparasi il ponte
Sian l’ancore pronte,
Già l’mar si turbò
E i flutti più fieri
Dal sen scatenò.
A riva o nocchieri
Si salvi chi può.
Timido a queste voci
Silvio, che nella nave
Godea lieta dimora,
Su l’agirata prora
Uscì, volò, chiedè,
Amici, oh Dio, che c’è?
Qual periglio improviso il mar ci aduna?
Gli rispose un nocchier, questa è fortuna.
A simile risposta
Quasi medusa a favellare udisse,
Tacque, gelò, stupì; poi fra sé disse.
Infelice humanità!
Le tempeste più fatali,
I perigli più mortali
Per fortune a prender và
Infelice humanità!
Amai, fu corrisposto,
E allor, che vissi a mille guai sogetto,
Fui dall’uso costretto
A penar d’haver sorte:
Venni poscia alla Corte
Ivi, spinto frà primi
A i gradi più sublimi, in un momento
Dell’invidia commun’ divenni scopo,
Pur mi fu d’uopo confessar ben tosto,
Esser felicità d’essermi esposto;
Hoggi ancora che m’apre
Voraginosi abissi onda importuna,
Questo sarà fortuna?
O’ rigor d’averso fato!
O’ miseria de viventi!
Cangi stato, o muti eventi
Sia ‘l destin fausto, o malvagio
La fortuna dell’huom’ sempre è naufragio.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Musica A1.10
Scheda a cura di Giulia Giovani