Scheda n. 12366

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1682

Titolo

Il Germanico del Sig.r stradella

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Stradella, Alessandro (1639-1682)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 49-64v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Figli, amici, Agrippina. Cantata, Il Germanico

Organico

soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, do minore, C)
Figli, amici, Agrippina
2.1: (recitativo-arioso, C)
Ah Plancina infedele
3.1: (recitativo-arioso, )
Ma già tardi t'avvedi
4.1: (recitativo-arioso, C)
Si si forza è morire
5.1: (recitativo, C)
Germanico infelice
6.1: (recitativo, C)
Misero e che mi giova
7.1: (aria, sol maggiore, 3/2)
Godi pur Seiano, godi
8.1: (arioso, C)
Figli, amici, Agrippina
9.1: (recitativo, C)
Pompa del mio feretro

Trascrizione del testo poetico

Figli amici Agrippina io son tradito
Son forzato a morir moro innocente.

Ah Plancina infedele
Ah Pisone spietato
Ah Seiano crudele
Ah Tiberio tiranno
O stelle o cieli oh Dio a che tardate
A vendicar gl’oltraggi
D’un’oppressa innocenza
D’una fé violata
D’un vilipeso onore
D’un prencipe schernito

Figli amici Agrippina io son tradito.

Ma già tardi t’avvedi
Germanico dolente
Prencipe sventurato
Che la ragion di Stato
Sol per scorta ha l’inganno
Chi serve ad un tiranno
È bersaglio all’invidia è schiavo al fato.

Sì sì forza è morire
Al mio duol al mio mal non v’è più scampo
Già con horrido lampo
Mi predice l’occaso astro inclemente
Son forzato a morir moro innocente.

Germanico infelice
Che mi giova vantar alti natali
L’esser figlio di Druso
Della stirpe di Augusto
S’hoggi sì chiari fregi
Servan d’accuse a far perire i Regi
Misero a che mi giova
L’haver fra l’armi hostili
Imporporato il brando
E col proprio mio sangue
Assicurato di Tiberio al crine
L’alloro vacillante
Che doppo tante e tante
Gloriose ferite
Descritte in quello seno
M’è trionfo il morir premio il veleno.

Godi pur Seiano godi
Del mio duol del mio martire
La cagion del mio morire
Nasce sol dalle tue frodi
Godi pur Seiano godi
Figli cari amati figli
Già ch’un empio ci divide
A fuggir le Regie infide
La mia morte vi consigli
Per chi vanta astri propitij
Del gioir l’hore son corte
Che confonde ogn’hor la sorte
Le grandezze e i precipiti.

Figli amici Agrippina
Germanico si more
E di sua morte acerba al vostro affetto
La vendetta riserba
Se amaste la mia vita
E non la mia fortuna
Vendicate i miei scempi
El morir di quest’empi
Alla vendetta mia formi la cuna.

Pompa del mio feretro
Sia de nemici il sangue il sangue solo
Di chi m’uccise a torto
Darà qualche conforto al mio gran duolo
Al vostro ardire al vostro braccio o cari
Dell’innocenza mia rimane il peso
Di Germanico offeso
Vendicata da voi l’anima invitta
Goda ne campi Elisi
Fortunato riposo ombra gradita
Ma già manca la vita
Già recide lo stame invida Parca
Con forbice fatale al viver mio
Figli amici Agrippina io moro addio.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

F-Pn - Paris - Bibliothèque Nationale de France
collocazione Rès. Vm7. 639.4

Scheda a cura di Valerio De Santis
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