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Legami a persone
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Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Son Prencipe, son re
Io che l'orride balze del Caucaso
Pera Seiano pera
Tanto ardisce un vassallo
Solca in mar ampio e profondo
Splende solo in Cielo il sole
Ma se la vita mia
S'io perdono al traditore
Il perdono è un dolce inganno
Ma se perdon non merta il traditor
Fra lo sdegno e fra l'amore
Sconsigliato Tiberio
Non più pietà
Si disse allor Tiberio
Trascrizione del testo poetico
Son Prencipe son Re
Tutto mi lice
Ardisce un infelice
Contrastar con le stelle
Far guerra al sol latino
Congiurar la mia morte
Io che pur hebbi in sorte
Sottoporre a miei cenni un mondo intero
Io ch’ai petti inquieti
De sudditi superbi
Col freno delle leggi
Repressi il fasto ed abbassai l’orgoglio.
Io che l’orride balze
Del Caucaso gelato
Varcai con piede invitto
Io che su l’Alpe algente
Domai più belve e mostri
Che popoli non ha l’ampio Oriente
Paventavo i perigli
Che machina al mio trono
La perfidia d’un huom cangiato in fiera
Pera Seiano, pera.
Tanto ardisce un vassallo
Tanto brama Seiano
Che fonda la sua speme
Sopra il sepolcro mio?
Saprò bene ancor io
Estinguer nel suo sangue
Della superbia sua l’ardente foco
E fia ludibrio e gioco
D’un reo la vita a chi sovrano impera.
Pera l’indegno pera.
Solca in mar ampio e profondo
Chi contrasta col mio fato
Che la mia ragion di stato
Vuol che solo io regni al mondo.
Splende solo in Cielo il sole
Un sol Giove il mondo regge
Il suo cenno a tutti è legge
Né compagni al regno vuole.
Ma se la vita mia
Mercè sol di Seiano
Scampò da suoi perigli
Pietà che mi consigli?
Gl’eserciti sconfitti
Le domate cittadi
I regni soggiocati
Le debellate genti
Il sangue proprio a mio favor disperso
La sua giurata fede
Di Tiberio otterrà sì ria mercede?
Non sostenne Seiano
Quasi novello Atlante
Una rupe crollante
Quand’io con dura sorte
Pagar dovevo il mio tributo a morte
Ed hor morir dovrà
Chi la vita mi diè?
Chi per l’imperio mio cotanto oprò?
Tiberio e che risolvi a che t’appigli
Pietà che mi consigli
S’io perdono al traditore
Mostro un segno di pietà
Ma l’offesa maestà
Chiede in pena il mio rigore.
Il perdono è un dolce inganno
Che pietà mai sempre chiede
Chi la vita ai rei concede
Di se stesso egli è tiranno
Ma se perdon non merta
Il traditor Seiano
Scampino almen la morte
L’infelice consorte
E gl’innocenti figli
Pietà che mi consigli?
Fra lo sdegno e fra l’amore
Fra il rigore e la pietà
Combattuto il regio core
Che risolvere non sa
No no no
Che risolvere non sa.
Sconsigliato Tiberio
Tu pur anche vaneggi anche deliri?
Alla vita sospiri
E sprezzi la vendetta?
Mora Seiano mora
Moran i figli ancora
E segua la sua sorte
La dolente consorte
Moran gl’amici suoi
S’assicuri l’imperio
Pur che viva Tiberio
Ingombri il mondo tutto
Morte spavento e lutto.
Non più pietà ma sdegno
S’annidi nel mio core
Amor cangia tenore e fa vendetta
D’un ribello indegno
Non più pietà ma sdegno.
Sì disse allor Tiberio e in un istante
Si vidde a la pietà chiuder le porte
Scorrere il sangue e trionfar la morte.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Rès. Vm7. 639.5
Scheda a cura di Valerio De Santis