Scheda n. 10742

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1690

Titolo

Sopra conca d’argento

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Rossi, Luigi (1597-1653)
autore del testo per musica: Vai, Stefano (1592-1650; monsignore)

Pubblicazione

[Roma : copia, seconda metà del 17° secolo]

Descrizione fisica

C. 77r-84v

Note

Capolettera ornato. Titolo dall'incipit testuale. Nell'indice a carta 5v: Rec.o Sopra conca d'argento [Musica] Del d.o [Luigi Rossi] [Poesia] Del d.o [Monsig.re Vai].

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Caluori 1981: p. 92, scheda 177

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
Sopra conca d’argento
2.1: (refrain, si♭ maggiore, 3)
Non ha core, no, non ha core
3.1: (aria, si♭ maggiore, 3/2)
Ove splende sereno il raggio
4.1: (refrain, si♭ maggiore, 3)
Non ha core, no, non ha core
5.1: (aria, si♭ maggiore, 3/2)
Il suo laccio sempre soave
6.1: (refrain, si♭ maggiore, 3)
Non ha core, no, non ha core

Trascrizione del testo poetico

Sopra conca d’argento
La bella Citherea
Del liquido elemento
Gli smisurati campi un dì fendea
Mostrando all’altrui ciglia
In fra quei salsi humori
Quasi sol che sorgesse i suoi splendori
Con nuova meraviglia
Ne’ più gelidi fondi
Sensi provò Nereo d’ardor giocondi
E mirar si compiacque
Di Cupido la face in grembo all’acque.
In sì placido giorno,
Posta ogni cura in bando,
Corsero festeggiando
Con lietissimi balli
Del mare i numi alla gran Diva intorno
E già Teti porgea
Quasi in humil tributo
D’Amatunta alla dea perle e coralli
Ma tosto hebbe veduto
Ch’i labri peregrini
Chiudean perle e coralli assai più fini
Onde da poi ch’alquanto
Lo stupor la rapì
Sciolse il canto così.

Non ha core,
No, non ha core,
Non ha vita
Chi non apprezza
Gl’alti pregi
Della bellezza.

Ove splende sereno il raggio
Di due luci ch’il mondo ammira
Qual rigore fia sì selvaggio
Che non lasci lo sdegno e l’ira.
La beltade ch’i petti accende
Dei desiri dolce tiranna
Stringe il seno ma non l’affanna,
Lo trafigge ma non l’offende
Innocente nel suo rigore.

Non ha core,
No, non ha core...

Il suo laccio sempre soave
Senza duolo l’alm’incatena,
Ha prigione ma non è grave,
Ha ferite ma senza pena.
Cari lacci, dolci ferite
Chi ricusa per voi languire
Se voi fate lieve il martire,
S’alle gioie la via n’aprite,
Se rendete dolce il dolore.

Non ha core,
No, non ha core...

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione V.289.6

Scheda a cura di Ivano Bettin
Ultima modifica: