Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, 1660-1700
Titolo
La mia speme è vanità / Provenzale
Presentazione
Partitura
Legami a persone
autore incerto: Provenzale, Francesco (1627-1704)
Fa parte di
[Composizioni vocali e strumentali] (n. 4686/16)
Redazione
Copia
Descrizione fisica
P. 220-244
Filigrana
Non rilevata
Note
A libro aperto. In coda a 2.2 e a 3.2 indicato "Da capo".
Titolo uniforme
La mia speme è vanità. Cantata
Organico
Mezzosoprano e continuo
Repertori bibliografici
Bibliografia
Gialdroni 1987: pp. 128, 138
Descrizione analitica
1.1: (aria, re maggiore, 3)
La mia speme è vanità
La mia speme è vanità
2.1: (aria, re maggiore, 3)
E' un fondar nell'acqua instabile
E' un fondar nell'acqua instabile
2.2: (aria, re maggiore, 3)
Figlia ell'è d'un'aura mobile
Figlia ell'è d'un'aura mobile
3.1: (aria, re maggiore, 3)
All'onde d'un mare
All'onde d'un mare
3.2: (aria, re maggiore, 3)
Al soffio d'un verno
Al soffio d'un verno
3.2: (aria, re maggiore, 3)
Su legno fugace
Su legno fugace
Trascrizione del testo poetico
La mia speme è vanità
Sol un’ombra del pensiero
Troppo è vero
Moro oh Dio senza pietà
La mia speme è vanità.
È un fondar nel acqua instabile
Il sperar nella speranza
Ch’ha in usanza
Essere sempre variabile
Seco già più non m’havrà
Che mia speme è vanità.
Figlia ella è d’aura mobile
Che deriva dal mio core
Dell’amore
Serva sì ma troppo ignobile
Lieto me più non farà.
La mia speme è vanità…
All’onde d’un mare
Perciò m’abbandono
Che meglio in lui sono
Ch’in grembo al sperare.
2.a
Al soffio d’inverno
Io spiego il partire
Ch’è meglio morire
Che sperar contento.
Su legno fugace
Ch’altrove mi porte
Vicino alla morte
Procuro mia pace
Cossì meglio m’avverrà
Che mia speme [è vanità].
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.12(b).16
collocazione 33.4.12(b).16
Scheda a cura di Tiziana Affortunato