Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Comprende
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Il volume resta di difficile collocazione. Commissionato dal cardinal Benedetto Pamphilij (1653-1730) in vista di un viaggio a Bologna, probabile acquisito di Henry Prunières (1886-1942) in Italia, non compare in nessuna delle liste di provenienza dei cataloghi di vendita della collezione di Geneviève Thibault Comtesse de Chambure (1902-1975) sebbene ne possegga l’ex libris. L’antologia fece il suo ingresso nei fondi del Département de la Musique della BNF tra il 1993 e il 1997 dopo le vendite all’asta presso Drouot. La rilegatura del volume è in pelle marrone con goffratura in oro denominata à la Duseuil, dal nome del rilegatore Augustin Duseuil (1673-1746; sebbene questo stile sia noto già dal XVI secolo) sul margine dei piatti anteriore e posteriore e nel dorso. Il bordo è dorato. Contropiatto anteriore con ex libris di Prunières. Nella prima carta di guardia ex libris della Chambure e «9», nella seconda carta di guardia «IC rec. 20 13» e segnatura attuale del volume scritte a matita; nella seconda carta di guardia indice parziale scritto a posteriori. Il volume presenta una paginazione a matita aggiunta a posteriori; l’analisi della carta permette il rilievo di tre filigrane costituite da un giglio, una colomba e un trimonte inscritti in un cerchio. Ogni cantata è introdotta da un capolettera con motivi floreali, vegetali, grottesche disegnato à la plume e colorato à la gouache, con cornici dorate o argentate (da attribuire certamente ad un altro artista gravitante nell’atelier romano dei Lanciani; si devono invece a Tarquinio la copia dei testi e delle musiche). La carta 38 è priva di notazione musicale. Il volume contiene due cantate da camera (di cui una è moraleggiante, l’altra è un lamento) attribuite a Giovanni Lorenzo Lulier (1662-1700) e altre quattro (di argomento morale, sentimentale e pastorale) ad Alessandro Scarlatti (1660-1725). Nelle cantate di Lulier il basso continuo è molto partecipe. Si ricordi che tra gli storici della musica, la fama di Lulier è dovuta al soprannome di «Giovannino dal Violone» e infatti egli fu virtuoso di strumenti ad arco (violoncello e violone) e anche a fiato (trombone) gravi. Non stupisce dunque che a tratti l’accompagnamento strumentale sia più evidente e sembri dialogare con il soprano. L’autore dei testi La fortuna, con eccessi di sventure («La fortuna») e Già di trionfi onusto («Il Germanico») è Benedetto Pamphilij. Gli altri versificatori sono tutt’ora sconosciuti.
Repertori bibliografici
Bibliografia
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Paese
Lingua
Segnatura
fondo F-Pn
collocazione Rés Vmf. MS-45
Scheda a cura di Danoys Gonzalez Jimenez