Scheda n. 9460

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1670

Titolo

Che ti resta, o mio core

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Tenaglia, Antonio Francesco (1612c-1672)

Redazione

[S.l. : copia, 1630-1670]

Descrizione fisica

C. 29-39v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Kolb 2010: pp. 257-266

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
Che ti resta o mio core
2.1: (recitativo-arioso, c)
Già svenato dall'armi
3.1: (recitativo-arioso, c)
Ahi che delira
4.1: (recitativo-arioso, c)
Ah che sol fortunato è chi non ama
5.1: (recitativo, c)
Beltà servita

Trascrizione del testo poetico

Che ti resta o mio core
Ingrata è la beltà
Mentita è la pietà
La speme mi tradì
Amor che ti ferì
Vuol eterno dolore
Che ti resta o mio core.

Già svenato dall’armi
Di due begli occhi involontaria arsura
Struggesti la più pura
Parte di te per trar da le tue vene
Alimento a quel foco
Ch’ai bei lumi di Filli
D’arder te stesso in sacrificio havea
Ma chi però s’ella è sì rea
Che non cura tue fiamme e tu te’n giaci
Vittima non gradita a lei davante
Quand’altri del suo Nume
Ha per fé non intiera ampia mercede
E nell’altrui gioire
È tuo solo il morire
Mentre dal sol che adore
Altri ha raggi di gioia e tu d’ardore
Che ti resta o mio core?

Ahi che delira
Chi invan sospira per donna infedele
Che Beltà senza fé non è Beltà
Dunque mio core o morte o libertà
Rompa al fin l’aspro giogo
Che già mia fede avvinse
Di mia donna crudel l’infedeltà
E se non può mia sorte
Almen la morte
M’insegni a trionfar
Di crudeltà mio core
O morte o libertà.

Ah che sol fortunato è chi non ama
O chi d’amar si pente

Beltà servita
O ch’è mentita o mente.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 24092.5

Scheda a cura di Margherita Marocco
Ultima modifica: