Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Bibliografia
Descrizione analitica
Che ti resta o mio core
Già svenato dall'armi
Ahi che delira
Ah che sol fortunato è chi non ama
Beltà servita
Trascrizione del testo poetico
Che ti resta o mio core
Ingrata è la beltà
Mentita è la pietà
La speme mi tradì
Amor che ti ferì
Vuol eterno dolore
Che ti resta o mio core.
Già svenato dall’armi
Di due begli occhi involontaria arsura
Struggesti la più pura
Parte di te per trar da le tue vene
Alimento a quel foco
Ch’ai bei lumi di Filli
D’arder te stesso in sacrificio havea
Ma chi però s’ella è sì rea
Che non cura tue fiamme e tu te’n giaci
Vittima non gradita a lei davante
Quand’altri del suo Nume
Ha per fé non intiera ampia mercede
E nell’altrui gioire
È tuo solo il morire
Mentre dal sol che adore
Altri ha raggi di gioia e tu d’ardore
Che ti resta o mio core?
Ahi che delira
Chi invan sospira per donna infedele
Che Beltà senza fé non è Beltà
Dunque mio core o morte o libertà
Rompa al fin l’aspro giogo
Che già mia fede avvinse
Di mia donna crudel l’infedeltà
E se non può mia sorte
Almen la morte
M’insegni a trionfar
Di crudeltà mio core
O morte o libertà.
Ah che sol fortunato è chi non ama
O chi d’amar si pente
Beltà servita
O ch’è mentita o mente.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 24092.5
Scheda a cura di Margherita Marocco