Scheda n. 8268

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1733

Titolo

Partitura | La Morte | Cantata Morale | Canto Solo | con V. V. | di | Frà Fran:co M:a Benedetti d’Assisi Minor Con.le M.ro di Cappella | Nella Sagra Basilica | d’Assisi | 1733

Presentazione

Partitura e parti

Legami a persone

compositore: Benedetti, Francesco Maria (1683-1749)

Redazione

Assisi : autografo, 1733

Descrizione fisica

C. 1r-10r (prima parte); 1r-11r (seconda parte) ; 220x290 mm

Filigrana

Note

Tit. dal frontespizio; il ms. è formato dalla partitura composta da due fascicoli (prima e seconda parte) più le parti staccate del "Canto", "Violino P.mo", "Violino 2°" e "Violoncello"; annotazioni sui frontespizi: "n. 4 | P:a Parte | N° 23 | Mss. N. 117 | Parte 1a", "n. 4 | 2a Parte | N. 24 | Mss. N. 117 | Parte 2a", cartulazione moderna

Titolo uniforme

Oh tu mortal che corri. Cantata morale, Oh tu mortal che corri

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

URFM: Benedetti, Francesco Maria: La morte
Bettin 2016: n. 180
Sartori 1962: p. 176

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Oh tu mortal che corri
2.1: All.o(aria, sol minore, 3/8)
Se scherza e ride
3.1: (recitativo, c)
La prudenza dov'è? dov'è l'inganno?
4.1: All.o(aria, do minore, 3/8)
Preste sen volino
5.1: (recitativo, c)
Occhi non più del bel liquor del cuore
6.1: All.o(aria, mi♭ maggiore, c)
Ogni cor benché costante
7.1: (recitativo, c)
Pensa mortale a quei pensier che allora
8.1: All.o(aria, si♭ maggiore, c)
E pur bella la scintilla

Trascrizione del testo poetico

Oh tu mortal che corri
Senza tema di me verso la tomba
Ormai rattieni il passo
E ferma ad ascoltarmi
Il debil fianco e lasso.
Ma se mi sprezzi
E’l tuo fatal destino t’incalza ognor:
All’altrui corso anch’io
So congiungere il mio
E per vie e dritte e storte
Sempre a’ tuoi fianchi son; io son la morte.

Se scherza e ride
La primavera
Al far di sera
Prova il dolor.
Onde omicide
Quando son belle
Si fan procelle
Di crudo orror.

La prudenza dov’è? dov’è l’inganno?
Dov’è di fede il raggio?
Intorno ad un baleno
Vedesi ogn’ora andar che fa da saggio
E’l calice assorbir di rio veleno.
Non v’ha nel mondo forza
Che al mio vigor non ceda
Ed il mio gelo ogni gran foco ammorza.
A ciò ch’è sotto il cielo
Il ferro mio prevale
Ed oserebbe l’uom farsi immortale.

Preste sen volino
Quell’ore instabili
De’ giorni labili
Che il ciel dà.
Allora piangere
L’error gravissimo
Fatt’orrendissimo
Vi converrà.

Occhi non più del bel liquor del cuore
La sorgente arrestate
A deplorar intenti
Dell’aspro mio furor i gran spaventi.
Lasciare a un colpo solo e mondo e vita
Tanto dolor non merta.
Col pianto cresca allor la doglia interna
Che l’uomo al mio ferir
Venendo meno
Colla colpa nel seno
Da morte temporal passa all’eterna.

Ogni cor benché costante
A tal morte si spezzò.
Tutto il ben non è bastante
A quietar che si dannò.

Pensa mortale a quei pensier che allora
Pensieri non saran, saran tormenti.
Passeranno i contenti
E del misero cuor faran lo scempio.
Deh piglia un saggio esempio
E quel colpo che in altri or ti spaventa
Sappi che il braccio mio a te l’avventa.

E pur bella la scintilla
Che dal sen tramanda il fuoco
Ma cresciuta a poco a poco
Ogni cosa in fumo va.
Vostra vita è una favilla,
Piace al cuore e l’occhio alletta
Ma se vien dal cuor negletta
Fuoco all’alma un dì sarà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Af - Assisi - Biblioteca e Centro di documentazione francescana del Sacro Convento di S. Francesco
collocazione Mss. N. 117

Scheda a cura di Ivano Bettin
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