Scheda n. 6611

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1674

Titolo

La gelosia discaccia amore

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte prima, p. 76-77

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Spaventato dal rigore. Forma non specificata, La gelosia discaccia amore

Trascrizione del testo poetico

Spaventato dal rigore
Di tiranna gelosia
Non vuol più l’arciero Amore
Soggiornar nell’alma mia;
Volge rapido il volo in altro loco;
Va lontano dal gel chi è tutto foco.

Questa furia abbominevole,
Ch’è qual’Argo a danno mio,
È sì orrenda e spaventevole,
Che atterrito un sì bel Dio
Non vuol trarre i giorni seco;
Fugge da chi ha cent’occhi amor, ch’è cieco.

Barbara gelosia, tuoi ghiacci algenti
Fan del Sicano colle
Tacer gli alti portenti;
Che se quel tra le nevi avampa e bolle,
Il tuo ghiaccio più crudo
Ammorza il mongibel che in seno io chiudo.
Flagellata da te l’anima amante
In martirio di gel languisce e geme;
Ond’egra e agonizzante
Conta del viver suo già l’ore estreme;
Ne pietosa la speme
Con le lusinghe sue più la conforta;
Quando un’alma è gelosa all’ora è morta.
Le manca a poco, a poco
Il calore amoroso,
Poiché un freddo affannoso
Figlio de’ geli tuoi, smorza il tuo foco;
Trema, vacilla e more,
È il gel di gelosia tosco del core.

Ecco non amo più;
Perfida gelosia trionfa e godi;
Son già disciolti i nodi
De la mia servitù;
Nò, no, non amo più;

Più ’l mio cor non è stretto
Da l’amate ritorte,
Che in stringermi più forte
Più mi davan diletto;
È libero il mio petto,
Che imprigionato fu;
No, No, non amo più;
Ma da quei lacci, che geloso infrango,
Se avvinto sospirai, pur sciolto io piango.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
collocazione ARCA VII 24.28

Scheda a cura di Nadia Amendola
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