Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Una cartulazione errata è barrata e sostituita da una a matita; è presente un’antica cartulazione (40-45).
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Tu resti oh mio bel nume
Or dimmi qual ti sembro
L'istesso è il partire
Trascrizione del testo poetico
Tu resti oh mio bel nume,
Io parto e più funesta
Si rende a me la pena
Allor che tu pretendi
Che la pena maggior sia di chi resta.
Se tu sol sei mio conforto,
Se te solo il cor desia
Qual sollievo aver potrà
Il cor mio lontan da te.
Abbi, oh Dio, di me pietà
Pensa pur che l’alma mia
Sia la nave e tu quel porto
Ove posa ha la mia fé.
Or dimmi qual ti sembro
Di lagrime il bersaglio
Il porto che non cura
L’alte ingiurie dell’onde
O pur la navicella
Che lungi dal suo porto
E dall’aure agitata
D’Eolo non già, ma di sospiri ardenti
Lascia il duo lido alle procelle esposto
Perché non può chi resta
Di vertir la sua pena in vari oggetti,
Forse che la costanza
Ha le leggi dal clima e non dall’alma.
Dimmi, quando di notte
La cruda falce ardita
Piomba sopra lo stame
Che la Parca tessea,
Non si lascia la vita.
L’istesso è il partire,
L’istesso è il morire
Mia speme gradita
Lasciar la sua vita,
Partire da te.
Tu resti e ti lagni
Ma se m’accompagni
Col fido tuo core
Per forza d’amore
Già mai non sai
Lontano da me.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 261 (=34.5.10).21
Scheda a cura di Giulia Giovani