Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, 1660-1690
Titolo
Mio cor che si fa / [di Carlo Grossi]
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Grossi, Carlo (1634-1688)
Redazione
Copia
Descrizione fisica
C. 46r-50r
Filigrana
Non rilevata
Note
Nome dell’Aut. nell'edizione de La Cetra d’Apollo di Carlo Grossi, Venezia, 1673.
Titolo uniforme
Mio cor che si fa. Cantata, Op. 6.8. S.5.8
Organico
Soprano e continuo
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
1.1: Adagio(aria, sol minore, 3/2)
S, Mio cor che si fa
%C-1$bB@3/2 2-2-2''D/4.'B8A2G2-/2-2-2''D/4.B8A2G4A''C/
S, Mio cor che si fa
%C-1$bB@3/2 2-2-2''D/4.'B8A2G2-/2-2-2''D/4.B8A2G4A''C/
2.1: Allegro(aria, sol maggiore, c)
S, Di goder s'un giorno brami
S, Di goder s'un giorno brami
3.1: (recitativo, c)
S, Ah che densa caligine
S, Ah che densa caligine
4.1: Adagio(aria, si♭ maggiore, 3/2)
S, Scompagnate dalle spine
S, Scompagnate dalle spine
5.1: (recitativo, c)
S, Ma mio cor ostinato
S, Ma mio cor ostinato
6.1: Adagio(arioso, sol minore, 3/2)
S, Se non cangi pensier
S, Se non cangi pensier
Trascrizione del testo poetico
Mio cor che si fa
Che speri ch’attendi
Ancor non comprendi
Tradito schernito
Nel regno d’amore
L’ingiusto rigore
Di vaga beltà.
Di goder s’un giorno brami
Un rimedio solo v’è
Sciogli e lacera i legami
Che fieri severi ti stringono il piè.
Ah che densa caligine che fosca
Nube d’affetti indegni
O core afascinato
Così della ragion t’adombra i lumi
Che non vedi’l periglio.
Scompagnate dalle spine
Già mai spuntano le rose
Tra le gioie stano ascose
Sempre sempre le ruine
Ma mio cor ostinato
Deh qual letargo oh dio t’occupa i sensi?
Io t’addito i perigli e non vi pensi?
Sì sì torna in te stesso
A che nutrir nel sen genio sì basso
Se non cangi pensier tu sei di saso.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
collocazione Mus.F.1533.7
collocazione Mus.F.1533.7
Scheda a cura di Licia Sirch