Scheda n. 5711

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1759

Titolo

No non turbarti o Nice / Cantata dell’Abate Pietro Metastasio musica di Nicolò Jommelli 1759. Del Sig:r D. Giuseppe Sigismondo

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Jommelli, Niccolò (1714-1774)
autore del testo per musica: Metastasio, Pietro (1698-1782)
possessore: Sigismondo, Giuseppe (1739-1826)

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 1759]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 33-56)

Filigrana

Non rilevata

Note

Il manoscritto apparteneva alla collezione di Giuseppe Sigismondo, acquisita dalla biblioteca alla sua morte.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 oboi, 2 corni, 2 violini, viola, violoncello e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: Allegro con molto spirito(introduzione strumentale, sol maggiore, c)
2.1: (recitativo, c)
No non turbarti oh Nice io non ritorno
3.1: Larghetto(aria, fa maggiore, 3/4)
Ma tu tremi o mio tesoro
4.1: (recitativo, c)
Siedi sicura sei nel sen di questa
5.1: Allegretto moderato(aria, sol maggiore, 3/8)
E pur fra le tempeste

Trascrizione del testo poetico

No, non turbarti oh Nice, io non ritorno
A parlarti d’amor, so che ti spiace
Basta così. Vedi che il ciel minaccia
Improvisa tempesta: alle capanne
Se vuoi ridurre il gregge, io vengo solo
Dd offrir l’opra mia. Che? Non paventi?
Osserva che a momenti
Tutto s’oscura il ciel, che il vento in giro
La polve inalza e le cadute foglie
Al fremer della selva, al volo incerto
Degli augelli smarriti, a questa rare
Che mi cadon nel viso umide stille
Nice... io preveggo
Ah non tel dissi oh Nice,
Ecco il lampo, ecco il tuono, or che farai?
Vieni, senti, ove vai? Non è più tempo
Di pensare alla gregge. In questo speco
Riparati frattanto e sarò teco.

Ma tu tremi o mio tesoro,
Ma tu palpiti cor mio,
Non tremar con te son io
Né d’amor ti parlerò.
Mentre folgori [sic!] e baleni [sic!]
Sarò teco amata Nice,
Quando il ciel si rasserena
Nice ingrata io partirò.

Siedi, sicura sei nel sen di questa
Concava rupe infin ora giammai
Fulmine non percosse,
Lampo non penetrò, l’adombra intorno
Folta selva d’allori
Che prescrive del ciel limiti all’ira.
Siedi bell’idol mio, siedi e respira.
Ma tu pure al mio fianco
Timorosa ti stringi e come io voglia
Fuggir da te, annodi
Tra le tue la mia man. Rovini il cielo
Non dubitar non partirò. Bramai
Sempre un sì dolce istante, ah così fosse
Frutto dell’amor tuo, non del timore.
Io voglio, oh Nice, io voglio
Lusingarmene almen... chi sà mi amasti
Sempre forse così. Fu il tuo rigore
Modestia e non sprezzo e forse questo
Eccessivo spavento
È pretesto d’amor. Parla, che dici?
M’appongo al ver? Tu non rispondi? Abbassi
Vergognosa lo sguardo.
Arrossisci, sorridi, intendo, intendo
Non parlar mia speranza,
Quel riso, quel rossor dice abbastanza.

E pur fra le tempeste
La calma io ritrovai,
Ah non ritorni mai
Mai più sereno il dì.
Questo de’ giorni miei
Questo è il chiaro giorno
Viver così vorrei,
Vorrei morir così.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.2.26.2

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: