Scheda n. 4953

Deh rivestite omai
Per un solo momento
Delle umane sue forme un’Alma ignuda
O li prestate almeno
Una lingua di fuoco o fiamme ardenti
Perch’io formi ululando orridi accenti
Né vo’ fuor de l’inferno
A tuonar a’ mortali odiose stelle
Per maggior pena ahi lassa
Pur mi rivedo impallidita intanto
Al mio già vano, e disperato pianto.

Un momento di contento
Che fu meno d’un baleno
Fulminò per sempre il cor.
O mortale e tu non pensi
Che agli eterni incendi immensi
Può condurti un solo error.
Un momento di contento...

Or voi restate voi
Mesti sospiri miei
Amarissime voci
Qui tra’ mortali a rimbombare intorno;
Che se faccio ritorno
Tra’ cupi abbissi [sic] e tra un Egeo di foco
Inutile è il lamento
E il piangere non val per più tormento.
Ne Regni de la morte,
Barbaro nome ignoto
È la pietà la spene,
E vano è il pentimento in quelle pene.

Un solo "mi pento"
Fa salvo il mortale
Là giù poi non vale
Di lagrime un mar
Ahi duol mi rammento
Potev’ancor io
Lo sdegno d’un Dio
Col pianto placar.
Un solo "mi pento"...