Scheda n. 4954

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1710-1750

Titolo

Il Padre del Vangelo e’l Figliuol Prodigo | Del Sig.r Fran:co Feo

Presentazione

Parte o set di parti

Legami a persone

compositore: Feo, Francesco (1691-1761)
possessore: Selvaggi, Gaspare (1763-1847)

Fa parte di

F. Feo. Cantatas. (n. 4924/31)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1710-1750]

Descrizione fisica

2 parti (A: c. 201r-205r; T: c. 206-209) ; 210x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Padre pur non so come. Cantata spirituale, Il Padre del Vangelo e il Figliuol Prodigo

Organico

Contralto, tenore e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, la minore, c)
Figliol prodigo, Padre pur non so come
2.1: Tempo giusto(aria, sol minore, c)
Figliol prodigo, Può ravvisarmi ahi duolo
2.2: (aria, si♭ maggiore, c)
Figliol prodigo, Figlio pur troppo ingrato [Da capo]
3.1: (recitativo, la maggiore, c)
Padre, Figlio quanto maggiore
4.1: Non presto(aria, fa maggiore, 3/8)
Padre, Resti tra questi lacci
4.2: (aria, re minore, 3/8)
Che mentre io ti perdono [Da capo]
5.1: (recitativo-arioso, la maggiore, c)
Figliol prodigo/Padre, [F:] A così dolci accenti; [P:] Al tenero dolore
6.1: a 2(duetto, la minore, c)
Padre/Figliuol prodigo, [P:] Deh ripigliami ad amare; [F:] Tanto omai ti saprà amare

Trascrizione del testo poetico

[Figlio:]

Padre pur non so come
Replico il caro nome e dico Padre
Ecco pentito riede
Al tuo gran piede il prodigo Figliuolo,
Tu mi ravvisa omai prostrato al suolo.
T’offesi ahi troppo è vero
Ed a questo pensiero ancor non moro
Amato mio tesoro
Quanto povero e vile
Già tra le selve errai da te lontano,
E sospirando invano
Vidi la Fonte istessa
Piangere a i pianti miei
Fermarsi l’aure ed ammutir gli augei
Reso alfine animoso
A te, Padre amoroso,
Risolsi di tornar dal lungo esiglio
Indegno, ah si, di più chiamarmi Figlio.

Può ravvisarmi ahi duolo
Padre che son tuo Figlio
Solo quel tuo bel Ciglio
Che sfolgora pietà.
Figlio pur troppo ingrato
Piango il passato errore
Ed è il pentito core
Trofeo di tua bontà.

[Padre]:

Figlio quanto maggiore
Egli è del tuo fallire il patrio amore
Il mio amor che costante
E tante volte e tante
Sui vanni infaticabili e sereni
Volando intorno a te ti disse vieni
Ed or che riedi al fine
Caro Figlio al mio piede
Teco riede al mio petto
L’unico mio diletto
Ed or che offusca il Ciel del tuo bel volto
D’atre nubi di duolo
Torbido pentimento
Ride sereno il Ciel d’alto contento.

Resti tra questi lacci
De’ miei tenaci abbracci
Libero e sciolto il cor.
Che mentre io ti perdono
Sciolte le colpe sono
E te incatena Amor.

[Figlio:]
A così dolci accenti
Per soverchio gioire
Vien meno in seno il core
[Padre]:
Al tenero dolore
Che a pianger ti costringe e dir mi pento
In amorosa calma
Ebbe pace quest’alma, e lieto io sono
Or che ti stringo al petto e ti perdono.
[Figlio:]
Padre si si ma intanto
Non cesserò dal pianto
Padre]:
Anzi ch’io voglio
Che tu cangi il cordoglio
In vivo amore
[A 2]
[Padre]:
E che m’ami costante a tutte l’ore.
[Figlio:]
Sì t’amerò costante a tutte l’ore.

[Padre]:

Deh ripigliami ad amare
Se già ingrato al patrio affetto
Di lasciarmi avesti cor
Sì qual rio già torbidetto
Che ritorna in braccio al mare
In me termina ogni error.

[Figlio:]

Tanto omai ti saprà amare
Quant’ingrato a tanto affetto
Ti lasciò t’offese il cor
Ecco io son quel ruscelletto
Che tornando in braccio al mare
Pongo fine a tanto error.

Il Fine

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Lbl - London - British Library
collocazione Add. MS 14148.31

Scheda a cura di Giacomo Sances
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