Scheda n. 4730

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1711

Titolo

Risposta all’Amor Costante / Cantata à Voce Sola Con Violini / Del Sig.r Antonio Caldara

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Redazione

Roma : copia, 1711

Descrizione fisica

C. 92-109v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Caro Daliso mio e come dir potrai. Cantata, Risposta all'amor costante

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: all.o, ad.o(sinfonia, la maggiore, c)
1.2: all.o(sinfonia, c/)
2.1: (recitativo, c)
Caro Daliso mio,
3.1: and.e mà non all.o(aria, sol maggiore, c)
Prima il genio entro d’un alma
4.1: (recitativo, c)
Pensando del tuo core alla difesa
5.1: all.o(aria, re maggiore, 3/8)
Più forte scudo
6.1: (recitativo, c)
Così goder potremo il nobil vanto
7.1: all.o(aria, la maggiore, c/)
Un ch’ha finto il core e il volto

Trascrizione del testo poetico

Caro Daliso mio,
E come dir potrai, che in man gli strali
Deponesti del tempo allor, che amore
A te ignoto era ancora,
Perché il mirasti co’ la benda i lumi
Se l’avesti per altri in seno accolto
Puoi dir che nel tuo petto
Costante fu il tuo genio
Verso d’Irene, ma non gia il tuo core,
Se provasti nel petto,
Amor per altro oggetto.
Ma pur vuò lusingarmi
Si come un vero amor dal genio nasce,
E nelli tuoi prim’anni
In te nacque per me genio innocente,
Così da quel momento
Nutristi per Irene un vero amore,
E per lei serbi amor costante il core.

Prima il genio entro d’un alma
Hebbe loco, e poi Cupido.
Onde quel porta la palma
D’un amor costante e fido.

Pensando del tuo core alla difesa
Dall’altrui colpi a cui soggetta e ogn’ alma,
Deh ricorri ad amore,
Che munisca il tuo petto
Con forte scudo in cui scolpito sia
Il nome della tua fedele Irene;
Onde se mai taluna
Di tante ninfe, e tante
Tentasse all’or di più ferirti il core
Riggettar possi i colpi,
E ardito dirle poi che di Daliso
Il core esser non può giammai diviso.

Più forte scudo
Della costanza
Un core amante
No, non havrà.
Cauto lo rende,
E lo difende
Dal fiero mostro
D’infedeltà.

Così goder potremo il nobil vanto
D’esser seguaci d’un amor sincero,
Non sarà un vano oggetto,
Né desio di diletto in noi l’amar
Ma solo un puro amore,
Che lega l’alme, e fa costante il core.
Lascia pur mio Daliso
Ch’altri non ami per amar, ma solo
Invidia senta dall’altrui diletto,
Che pena gli darà si rio pensiero,
E se si pasce sol dell’altrui danno,
Non trovi altro piacer, che il proprio inganno.

Un ch’ha finto il core e il volto
Vuol ragion se amor desia
Che sol trovi infedeltà.
Hor se fido amore e accolto
Nella tua, nell’alma mia
Incostante chi sarà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
fondo Santini
collocazione Sant.Hs.748.6

Scheda a cura di Magdalena Boschung
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