Scheda n. 4402

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1710

Titolo

Sonata Avanti La Cantata che Dice [cancellato:] Qual ti riveggio. [non cancellato:] A’ Crudel

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Händel, Georg Friedrich (1685-1759)
possessore: Ruspoli, Francesco Maria (1672-1731)

Redazione

Roma : autografo

Descrizione fisica

1 partitura (21 c.)

Filigrana

Non rilevata

Note

HWV 78. Numerose cancellature e correzioni.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 oboi, 2 violini e continuo

Descrizione analitica

1.1: Sonata(sinfonia, re maggiore, c)
1.2: Adagio(sinfonia, 3/4)
1.3: Sonata(sinfonia, re maggiore, c)
2.1: Adagio(aria, mi minore, c)
Ah, crudel, nel pianto mio
3.1: (recitativo, c)
Non sdegnarai d'amar, chi t'ama tanto
4.1: (aria, do minore, c)
Di quel bel, ch'il ciel ti diede
5.1: accompang. [!](recitativo, c)
Balena il cielo e il turbine, che passa
6.1: (aria, sol maggiore, 3/8)
Per trofei di mia costanza

Trascrizione del testo poetico

Ah, crudel, nel pianto mio,
Che di fè limpido rio
Specchia un dì tuoi vaghi rai;
Nel mirar tante mie doglie
Cangiarai forse allor voglie
Ed amar non sdegnarai.

Non sdegnarai d’amar, chi t’ama tanto,
Et ama tanto, perché Amor risiede
Nel tuo volto, ove pose il mio destino.
Destino, per cui soffro
Mille sospiri e pene;
Ma pene, ma sospiri,
Che si fan gloria del costante core,
Scopo alla tua beltà, segno al rigore.

Di quel bel, ch’il ciel ti diede,
Non men vaga è la mia fede,
Che più forte ogn’or diviene.
Tu m’impiaghi, io fido t’amo
E del tuo rigor io chiamo
Pregio eguale la mia spene.

Balena il cielo e il turbine, che passa
Sovra il gravido solco,
L’amor tenera meste e scuote e atterra [?].
Ma poi sereno e vago
Squarcia le nubi il sole
E torna il giorno tutto di raggi adorno,
Onde il mesto custode
Grazie rende alle stelle e lieto mira
Il campo verde e salvo il gregge amato.
Così del tuo spietato
Genio, che mi tormenta,
Vedrò cangiar il minaccioso aspetto;
E all’or doppio diletto
Avrò dal vinto tuo fiero rigore
E dal mio tanto mal gradito amore.

Per trofei di mia costanza
Mi fa cenno la speranza,
Ch’io rimiri i tuoi rigori.
E mi dice:
Soffri, o cor, che poi felice
Saran gioiei [?] tuoi dolori.

[testo cancellato:
Di quel bel, che il ciel ti diede,
Non men vaga è la mia fede,
Che più forte ogn’or diviene.]

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.1897

Scheda a cura di Berthold Over
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