Scheda n. 297

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1685

Titolo

Colà, dove il Sebeto / Cataldo Amodei

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Amodei, Cataldo (1650-1695)

Pubblicazione

[Napoli : per Novello de Bonis Stampator Arcivescovale, 1685]

Descrizione fisica

P. 32-44

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Colà dove il Sebeto
2.1: (arioso, sol minore, 3/4)
Mostra ne’ fiori suoi foggia di Stelle
3.1: (recitativo, c)
La Bellissima Irene
4.1: (aria, sol minore, 3/4)
D’un cor di diamante
5.1: (recitativo, c)
Che non può la Costanza?
6.1: (arioso, sol minore, 3/4)
E costante servir vince l’orgoglio
7.1: (aria, sol minore, 12/8)
In amore quel Core ha la palma
8.1: (recitativo, c)
Che? Foss’io più del Cielo?
9.1: (arioso, do minore, c)
Si veste a duolo e si discioglie in pianto
10.1: (aria, do minore, 3/4)
Caro Alindo hai vinto già
11.1: (recitativo, c)
Così cantò la Bella
12.1: (arioso, sol minore, 3/4)
Ch’abbatte ogni rigor fina costanza

Trascrizione del testo poetico

Colà dove il Sebeto
Le gemme vegetanti al prato bagna,
E la vaga campagna
Emulando del Ciel le pompe belle,
Mostra ne’ fiori suoi foggia di Stelle.
La bellissima Irene,
Che d’Alindo fedel derise un tempo
Gl’infocati sospir, le dure pene,
Cangiato nel suo core
In affetto il rigore,
Al mormorar del rio
Sovra la molle erbetta assisa un dì
La voce in melodia sciolse così:

D’un cor di diamante
Trionfa o Cupido.
Se al Nume bendato
Negai la potenza
Il seno piagato
Ne fa penitenza;
Arbitrio sprezzante
D’amore, è già fido
D’un Cor di diamante
Trionfa o Cupido.

Che non può la Costanza?
Lima perseverante
Rode acciaro ostinato
Continuo gocciolar spetra lo scoglio,
E costante servir vince l’orgoglio.

In amore quel Core ha la palma
Ch’è diamante costante al soffrire
Vince il forte alla sorte l’ardire
Alle stelle rubella la calma.

Che? Foss’io più del Cielo?
E se la terra esala
Gl’iterati sospir de’ suoi vapori
Cangiando il vago azzurro in nero ammanto,
Si veste a duolo e si discioglie in pianto.

Caro Alindo hai vinto già
Il mio Cor ch’era di smalto
Or si france al forte assalto
Di costante fedeltà.
Caro Alindo hai vinto già.

Così cantò la Bella,
E mentre i dolci accenti
Incepparono i venti
L’alme amor lusingò con la speranza
Ch’abbatte ogni rigor fina costanza.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 35.1.22.3

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: