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Analytical description
Colà dove il Sebeto
Mostra ne’ fiori suoi foggia di Stelle
La Bellissima Irene
D’un cor di diamante
Che non può la Costanza?
E costante servir vince l’orgoglio
In amore quel Core ha la palma
Che? Foss’io più del Cielo?
Si veste a duolo e si discioglie in pianto
Caro Alindo hai vinto già
Così cantò la Bella
Ch’abbatte ogni rigor fina costanza
Poetical text transcription
Colà dove il Sebeto
Le gemme vegetanti al prato bagna,
E la vaga campagna
Emulando del Ciel le pompe belle,
Mostra ne’ fiori suoi foggia di Stelle.
La bellissima Irene,
Che d’Alindo fedel derise un tempo
Gl’infocati sospir, le dure pene,
Cangiato nel suo core
In affetto il rigore,
Al mormorar del rio
Sovra la molle erbetta assisa un dì
La voce in melodia sciolse così:
D’un cor di diamante
Trionfa o Cupido.
Se al Nume bendato
Negai la potenza
Il seno piagato
Ne fa penitenza;
Arbitrio sprezzante
D’amore, è già fido
D’un Cor di diamante
Trionfa o Cupido.
Che non può la Costanza?
Lima perseverante
Rode acciaro ostinato
Continuo gocciolar spetra lo scoglio,
E costante servir vince l’orgoglio.
In amore quel Core ha la palma
Ch’è diamante costante al soffrire
Vince il forte alla sorte l’ardire
Alle stelle rubella la calma.
Che? Foss’io più del Cielo?
E se la terra esala
Gl’iterati sospir de’ suoi vapori
Cangiando il vago azzurro in nero ammanto,
Si veste a duolo e si discioglie in pianto.
Caro Alindo hai vinto già
Il mio Cor ch’era di smalto
Or si france al forte assalto
Di costante fedeltà.
Caro Alindo hai vinto già.
Così cantò la Bella,
E mentre i dolci accenti
Incepparono i venti
L’alme amor lusingò con la speranza
Ch’abbatte ogni rigor fina costanza.
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shelfmark 35.1.22.3
Record by Giulia Giovani