Scheda n. 2506

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1641-1660

Titolo

Del Sig.r Ant.o Solino

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Solino, Antonio (1638-1704)

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 111r-121v ; 105x230 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

C. 120 presenta i pentagrammi vuoti. La cartulazione originale è 109r-119v.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, mi minore, c)
Vuole Amor che da due stelle
2.1: Rec.vo(recitativo, mi minore, c)
Mio pensiero e tu paventi
2.2: (intercalare, mi minore, c)
Sempre avverse ha le stelle un sventurato
3.1: (recitativo, do maggiore, c)
Più cauto il guardo stendi
4.1: (intercalare, mi minore, c)
Sempre avverse ha le stelle un sventurato
5.1: (aria, la minore, 3/2)
Sagace pensiero (chiude in mi minore)
6.1: (recitativo, la minore, c)
Dunque i vanni deponi

Trascrizione del testo poetico

Vuole Amor che da due stelle
Del mio cor penda la sorte
E in girar fide o rubelle
Mi dian vita o porgan morte
Ma l’ardor di sì bei rai
Rie vicende amari eventi
Influir non può già mai.
"Rec.vo"
Mio pensiero e tu paventi
Temo oh Dio t’odo dir temo il tuo fato
Sempre avverse ha le stelle un sventurato.

Più cauto il guardo stendi
Su quei lampi fallaci
E in essi appien le tue fortune apprendi
Vaghi son ma tiranni
Par che spirin diletto e dan cordoglio
Erranti in fedeltà fissin orgoglio
Hanno in chiaro seren torbidi inganni
Di Citerea la face
Con lor mai non scintilla
E tu ch’al duol nascesti
Che sol vivi ai tormenti
Che le ruine avesti
Dei tuoi miseri dì pari ai momenti
Oserai disperar calma tranquilla
Ah no no temi pur tem’il tuo fato
Sempre avverse ha le stelle un sventurato.

"Aria"
Sagace pensiero
Che al cieco mio core
Discopri perigli
Pur troppo del vero
Tuoi detti son figli
Se fin dalla cuna
Severa fortuna
Ver me congiurò
Che varij le tempre
Chi crudo fu sempre
Sperar non si può.

"Recit.o"
Dunque i vanni deponi
Mio tradito desire
E se da gl’Astri alteri
Cui beltà destinò tue cinosure
Fia che scendano ogn’hor mali e sciagure
Si soffra ogni martire
Senz’attender già mai ristor o pace
Poi che per chi soggiace
D’inflessibil destino al rio tenore
Solo ha influssi d’affanno il ciel d’Amore.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.13(b).15

Scheda a cura di Giacomo Sances
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