Scheda n. 12513

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1682

Titolo

Beltà Superba Sig.r Stradella

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Stradella, Alessandro (1639-1682)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 156-166v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Da una beltà superba. Cantata, Beltà superba

Organico

soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
Da una beltà superba
2.1: (aria cavata, mi♭ maggiore, )
De guardi suoi
3.1: (mi♭ maggiore, C)
Stima oggetto troppo abbietto
4.1: (aria, mi♭ maggiore, C)
Brama Regi imprigionati
5.1: (aria, mi♭ maggiore, 3/2)
Ogni nume ancor presume
6.1: (recitativo-arioso, mi♭ maggiore, 3/2)
Ogni augel che nel volare
7.1: (recitativo e aria, si♭ maggiore, C)
Ma la beltà che ne suo seno accoglie

Trascrizione del testo poetico

Da una beltà superba
Non sia chi speri mai guardo amoroso,
Poiché sempre riserba
Altera gravità ciglio orgoglioso;
E se ad altrui tal’ora i lumi gira,

De’ guardi suoi regolatrice è l’ira.

Stima oggetto
Troppo abietto
Di sue luci venerande
Amator, che non sia grande;
Vuol, che gli occhi degli eroi
Siano i ricevitor de’ guardi suoi.

Brama Regi imprigionati
Dai legami di sua chioma,
Come al carro incatenati
Gli mirò l’inclita Roma
E mentre baldanzoso il ciglio inarca
Pretende trionfar d’ogni monarca.

Ogni Nume
Ancor presume,
Che per lei sfavilli e abbruci
Fulminato da sue luci;
E qual Dafne ambisce e vuole,
Ch’a lei gli affetti suoi tributi il sole.

Ogni augel, che nel volare
Verso lei suoi vanni move,
sempre un’aquila le pare
Che la rubi e porti a Giove
E se l’agita il crine aura volante
Teme suo rapitore il vento istesso.

Ma la Beltà, che nel suo seno accoglie
Sì ambizione voglie,
I più nobili affetti in darno brama
Che superba beltà s’odia e non s’ama.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

F-Pn - Paris - Bibliothèque Nationale de France
collocazione Rès. Vm7. 639.10

Scheda a cura di Valerio De Santis
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