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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Da una beltà superba
De guardi suoi
Stima oggetto troppo abbietto
Brama Regi imprigionati
Ogni nume ancor presume
Ogni augel che nel volare
Ma la beltà che ne suo seno accoglie
Poetical text transcription
Da una beltà superba
Non sia chi speri mai guardo amoroso,
Poiché sempre riserba
Altera gravità ciglio orgoglioso;
E se ad altrui tal’ora i lumi gira,
De’ guardi suoi regolatrice è l’ira.
Stima oggetto
Troppo abietto
Di sue luci venerande
Amator, che non sia grande;
Vuol, che gli occhi degli eroi
Siano i ricevitor de’ guardi suoi.
Brama Regi imprigionati
Dai legami di sua chioma,
Come al carro incatenati
Gli mirò l’inclita Roma
E mentre baldanzoso il ciglio inarca
Pretende trionfar d’ogni monarca.
Ogni Nume
Ancor presume,
Che per lei sfavilli e abbruci
Fulminato da sue luci;
E qual Dafne ambisce e vuole,
Ch’a lei gli affetti suoi tributi il sole.
Ogni augel, che nel volare
Verso lei suoi vanni move,
sempre un’aquila le pare
Che la rubi e porti a Giove
E se l’agita il crine aura volante
Teme suo rapitore il vento istesso.
Ma la Beltà, che nel suo seno accoglie
Sì ambizione voglie,
I più nobili affetti in darno brama
Che superba beltà s’odia e non s’ama.
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Shelfmark
shelfmark Rès. Vm7. 639.10
Record by Valerio De Santis