Scheda n. 12139

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa ponte, 1686-1689

Titolo

Lagrime di Marte / per le Vittorie di Leopoldo / Cantata à Voce sola / Con quattro Violini, / e due Violette / di / D. Lorenzo Minei.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Minei, Lorenzo (1651-1719)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1689 circa]

Descrizione fisica

P. 103-202 (olim c. 50r-101v) ; 210x280 mm

Filigrana

W-Dl-267 P (Quadrupede in cerchio sormontato dalla lettera P )

Note

Nella cantata vi sono riferimenti alla Guerra austro-turca combattuta da Leopoldo I d'Asburgo e Mehmed IV (1683-1699).

A p. 104: «Sinfonia.»; a p. 117: «Segue»; a p. 147: «Voltate subbito per il Ritt.º»; alle p. 148, 170: «Ritt.º»; p. 179: «Segue l'Aria.»; p. 194: «Segue con istromenti.».

Titolo uniforme

Fermate, omai, fermate. Cantata, Lagrime di Marte per le vittorie di Leopoldo

Organico

Soprano, 4 violini, 2 viole, 1 violoncello («Viola») e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Eitner 1903: VII, p. 3
Schmidl 1938: p. 540
Wolffheim 1929: II, p. 245

Descrizione analitica

1.1: Grave-Presto-Adagio-Presto assai(sinfonia, mi maggiore, c-3/8)
2.1: (recitativo-arioso, c)
Fermate, omai, fermate
3.1: Allegro(aria, la maggiore, c)
Toglietemi, sfrondate
4.1: (recitativo, c)
Cedi, amico rival, cedi tu, dunque
5.1: (aria, re maggiore, 3/8)
S'egli in campo, col lampo d'un guardo
6.1: Presto(recitativo-arioso, c)
Torna in te, che paventi
7.1: Presto(aria, la maggiore, c)
All'armi, su, che fate?
8.1: Risoluto-Adagio(recitativo, c)
Misero, e come io posso
9.1: (aria, mi minore, c)
No, che non voglio pace
10.1: (recitativo-arioso, c)
Generoso mio cor, di che paventi?
11.1: (aria, si minore, 3/2)
Io che, fulmine di guerra
12.1: (recitativo, c)
Lasciatemi, partite
13.1: (aria, la maggiore, c)
Ti cedo, sì, ti cedo
14.1: (recitativo-arioso, c)
Vanne, invitto regnante
14.2: Presto(aria cavata, la maggiore, c)
Lieto ogni cor le tue vittorie aspetta

Trascrizione del testo poetico

Fermate, omai, fermate,
Glorïosi oricalchi, i suoni altieri;
Ite al campo dispersi,
Sontuosi vessilli, ite, oh saette,
Armi accese di sdegno,
Furie armate di stral, guerrieri audaci
Sovra il suolo abbattuti.
Marte è Leopoldo, i serti miei rifiuto.
Glorie mie, dove andaste?
Qual eroe di Bellona
Da sentieri di morte
Trasse il piede feroce e, a vostro danno,
Copre usbergo fatal, sì che [i.e. sicché] dolente
Le mie glorie, il valor, tutto ho perduto?
Marte è Leopoldo, i serti miei rifiuto.
Io che, cinto d'allori,
Copro usbergo letale; io che feroce
Protettore, d'ogn'alma
Serbo a morte l'ardir; io fulminato
Piango all'aure del ciel dunque abbattuto?
Marte è Leopoldo, i serti miei rifiuto.

Toglietemi, sfrondate,
Oppresse mie fortezze, i lauri al crine;
All'orror d'austriaca spada
Vinta l'alma, avvien che cada
Fortunata alle rovine.

Cedi, amico rival, cedi tu, dunque,
Africano regnante,
All'austriaco monarca i vanti tuoi,
S'hai Leopoldo rival, vincer non puoi.

S'egli in campo, col lampo d'un guardo,
Scaglia i strali fatali in ferir,
Morte irata, spietata e 'l suo dardo
Onde uccide, recide ogni ardir.

Torna in te, che paventi
Glorïoso mio core?
Svegliati, omai ti sveglia,
Sorgi e a guerra crudel spingi la mano,
Quegli cede al pugnar ch'ha cor villano.

All'armi, su, che fate?
Guerrieri, a debbellar!
Svegliatevi, svegliate,
Correte a fulminar.

Misero, e come io posso
Mirar, con ciglio asciutto,
Sfrondate al suol l'odrisie palme in tutto?
S'uccida. Ah no, che dico?
Egli è l'anima mia benché nemico.

No, che non voglio pace,
Ho petto, ho core, ho se[n]no,
Leopoldo abbatterò.

Generoso mio cor, di che paventi?
Corri all'armi, ché tardi?
Ahi che troppo è l'ardir, cedete, oh dardi.

Io che, fulmine di guerra,
Debbellai più d'un regnante,
Ma che pro s'alfin a terra
Col mio duol piango tremante?

Lasciatemi, partite,
Memorie di vendetta; itene affatto,
Dal mio seno lontano,
Pensieri di vittoria.
Perduto ho il mio valor, non ho più gloria.

Ti cedo, sì, ti cedo,
Leopoldo, hai vinto, sì.
Al tuo valor (che vedo?)
M'arrendo in un sol dì.

Vanne, invitto regnante,
Sorgi a glorie ma[g]gior, corri e Bizantio
Al tuo piede soggetta.
Lieto ogni cor le tue vittorie aspetta.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Dl - Dresden - Sächsische Landesbibliothek - Staats-, und Universitätsbibliothek
collocazione Mus.2056-J-1 .2

Scheda a cura di Giovanni Tribuzio
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