Scheda n. 10745

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

Io che tra muti horrori

Presentazione

Legami a persone

compositore: Caproli, Carlo (1614-1668)
autore del testo per musica: Melosio, Francesco (1609-1670)

Pubblicazione

[Roma], copia, seconda metà del 17° secolo

Descrizione fisica

C. 119r-126v

Note

Capolettera ornato. Titolo dall'incipit testuale. Nell'indice a carta 4v: Rec.o Io che tra muti horrori [Musica] Del Sig.re Carlo del Violino [Poesia] Del sig.re Fran.co Melosi. A carta 126v testo delle altre strofe.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
Io che tra muti horrori
2.1: (aria, la maggiore, C)
Chiaro il giorno tornar sereno
3.1: (recitativo, C)
E voi lucide stelle
4.1: (arietta, la maggiore, 3)
Se mai lingua vi giura

Trascrizione del testo poetico

Io che tra muti horrori
Di tenebrosa notte
Men vo’ co flebil canto
Sfogando i miei dolori
Scorto non già da tremule facelle
Ma sol da quella luce
Ch’esala co i sospiri il cor in pianto.
Sono un fedele amante
Che per forza d’amore
Il piè raggiro a queste mura intorno
Del bell’idolo mio cielo e soggiorno.

O Dio se questi accenti
Fugando il dolce sonno
Sorgesse ad ascoltar colei ch’adoro
Vedrebbe pur il mondo
Squarciato all’ombre il velo.

Chiaro il giorno tornar sereno.

E voi lucide stelle,
Dell’eterno zaffir gemme lucenti
Ma di costei men belle
E di numero men de miei tormenti
Sì, sì, che a mille a mille
Ven fuggireste a volo
Visto il fulgor di due bei lumi ardenti.

Sorgi, ben mio, deh sorgi
Dagl’odorosi lini
Lascia mio cor, deh lascia
Le neghitose piume
Se non per raddolcire
Il mio grave martire,
Per ascoltare almen ne' versi miei
Le tue lodi, i tuoi vanti e i tuoi trofei.

Scopri, deh scopri homai
Di quel gemino sol ch’in fronte accogli
I luminosi rai,
Fa' pompa di quel crine
Caro laccio dell’alma
E scopri al fine quel volto
Ov’in compedio è un paradiso accolto.

Se mia lingua vi giura
Ch’io non amo e ch’io non ardo
Non li credete, no,
Questa bocca spergiura.
Io son bugiardo
Vive amante il mio cor qual sempre fu.
Se l’incendio d’amor venisse meno
Non sarebbe un inferno
Chi ben ama un sol giorno ama in eterno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione V.289.11

Scheda a cura di Ivano Bettin
Ultima modifica: