Scheda n. 10120

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica manoscritto

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

La Superbia oppressa dall’ | Umiltà

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Baldovini, Francesco (1634-1716)

Fa parte di

Baldovini Poesie MSS. (n. 10064/56)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1701-1710]

Descrizione fisica

C. 154r-155v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Già sceso in Terebinto. Forma non specificata, La Superbia oppressa dall’Umiltà

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Già sceso in Terebinto
L’orribil Filisteo
Contro lo stuolo ebreo
Proferia minacciando ingiurie, ed onte;
Quando ai detti orgogliosi
Di magnanimo sdegno acceso il petto
Davidde il giovinetto
Dell’empio oltraggiator portossi a fronte.
Severo il ciglio torse
Ver lui l’iniquo, e poiché solo armata
Di mal fermo baston la man gli scorse
Rivolto al ciel con un sorriso acerbo
Così l’ira sfogò del cuor superbo.
«E qual vista aborrita
Da voi s’offre a miei lumi
Perfide stelle ingiuriosi numi?
Queste immense mie forze, a cui trastullo
Fu nei campi guerrier
Far di stragi nemiche orrida scena
Schernisce un vil fanciullo
Svelto dal sen della nutrice appena?
Qual deità l’affida?
Da chi spera soccorso? Onde l’attende?
Tanto sicuro il rende
Un cieco ardir, ch’a suoi perigli il guida?
Oh follia senza eguale!
Ma tosto il sen trafitto
Proverà quanto vale
Anche oprando da scherzo un brando invitto.

Glorie mie, che il volo aprite
Dell’Olimpo oltre alle soglie
Tra di voi sì basse spoglie
Ch’io riponga oggi soffrite.
E se a lui propizia sorte
Donar vuol fregi cotanti
Vil pastor oggi si vanti
Del mio braccio aver la morte.

Vieni o folle, e che tardi
A incontrar di mia man l’ultimo fato
Ecco che in te volgendo il ferro e l’[…]
Con troppo nobil pena
Punir non sdegno il tuo mal cauto ardire
Cadrai tosto infelice
Senza spirto al mio piede; e in mille parti
Il cadavero tuo da me sbranato
Delle vicine selve
Sarà cibo agl’augelli, esca alle belve.»
Dal temerario labro
Eran note si stolte uscite appena
Che del Dio d’Israelle
Nel formidabil nome
Avventando il garzon selce volante
Stese esangue e tremante
Il feroce rival su l’erma arena
E del teschio di lui la destra adorno
Fe’ tra nobili applausi ai suoi ritorno.

Da cieca baldanza
Delusi mortali
Gli scempi fatali
Di forte arroganza
Confusi inviate,
E cauti imparate
Che vostra possanza
Contro i colpi del ciel ha tempre inferme
Ma chi pugna per lui trionfa inerme.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Fr - Firenze - Biblioteca Riccardiana
collocazione 2474.56

Scheda a cura di Giulia Giovani e Ivano Bettin
Ultima modifica: