Scheda n. 10094

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica manoscritto

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

Polinice | nel vedere cadere Eteocle | da lui ferito mortalmente

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Baldovini, Francesco (1634-1716)

Fa parte di

Baldovini Poesie MSS. (n. 10064/30)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1701-1710]

Descrizione fisica

C. 74v-76r

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Non più vinsi. Forma non specificata, Polinice nel vedere cadere Eteocle da lui ferito mortalmente

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

«Non più vinsi. Son Re. Deh tosto al crine
Mi si porti il diadema
Perché l’empio germano,
Se pure aura di vita avvien che spiri,
Con disperato sguardo
Me qui regnar malgrado suo rimiri.
Su splenda – Ah, ma qual colpo
Il traditor fellone
D’improvviso vibrò nel fianco mio?
Ah iniquo, ah crudo, ah rio!
Questo ancora usi meco alcuno inganno?
Non ti bastò tiranno
D’esser vivendo a darmi morte accinto,
Che la vita mi involi ancora estinto?
Sì; la vita mi involi. Io sento il piede,
Che tremante vacilla
E con quel che distilla
L’aspra ferita umor vermiglio al suolo
Fuggitiva affrettar l’anima il volo.

Da gli occhi ahi già mi tolgono
Ombre funeste il dì,
E gel mortale accolgono
In sé l’offese viscere
Per quel sentiero orribile
Che il ferro in loro aprì.
Da gli occhi ahi già mi tolgono
Ombre funeste il dì.

Deh perché a te non torna
La spenta vita in questo punto, oh indegno?
Onde con strazio orrendo
Te di nuovo uccidendo
Sfoghi il nuovo, che m’arde, immenso sdegno?
Ma già sull’atra sponda
Tu di Stige dimori. Ivi oh perverso
In tremendo sembiante
Io pur ben presto a te farommi avante,
E se mi fia conteso
Teco in lei rinnovar pugna mortale,
Varcato il rio fatale
Siasi pure il più ignoto
E occulto albergo all’ombra tua prefisso
Che incontro a te più che mai d’odio acceso
Penetrerò solo a tuoi danni inteso
Qual abisso più ascoso abbia l’abisso.

Sì fellon, sì sì verrò
Tutto fiel, tutto rancore;
E di quante han furie, e mostri
D’Acheronte i neri chiostri
In aiuto al mio furore
Contro te l’ira armerò.
Sì fellon, sì sì verrò.

Ecco» – e seguir volea di rabbia ardente
Polinice i suoi detti;
Ma fuggendo repente
Da lui l’alma orgogliosa
Precipitò su le fraterne membra
Con terribil fragor l’esangue busto;
E fe’ veder che d’un desire ingiusto
A quel poter cui niun poter sovrasta
Per troncare i disegni un punto basta.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Fr - Firenze - Biblioteca Riccardiana
collocazione 2474.30

Scheda a cura di Giulia Giovani e Ivano Bettin
Ultima modifica: