Scheda n. 10076

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica manoscritto

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

Il Giudizio

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Baldovini, Francesco (1634-1716)

Fa parte di

Baldovini Poesie MSS. (n. 10064/12)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1701-1710]

Descrizione fisica

C. 48r-50r

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Sorgete olà sorgete. Forma non specificata, Il Giudizio

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Sorgete, olà sorgete
Del mondo estinto incenerite spoglie.
Questo è il gran giorno, in cui
Per sempre atra, e funesta
Sede ad altre di voi l’Abisso appresta
Per sempre. Altre di voi l’Olimpo accoglie.
«Sorgete, olà. Che più tardar?» Si scuote
A sì possenti note
Dal suo sonno il mio frale,
L’antica forma a rivestirmi riede,
E all’ampia valle del congresso estremo
Non intesa virtù spinge il mio piede.
Ahi che scena d’affanno,
Che spettacol d’orrore,
Ivi in dure agonie pone ogni cuore!

Già del sol notte rubella
Su la fronte i rai velò,
E tremante ogni altra stella
Dal suo ciel precipitò.

Tolta al tutto ogni luce
Rugge il mar, freme l’aria, apresi il suolo
E s’appresentan solo
Allo sguardo, e all’udito ovunque è intento
Ombra, strepito, orror, tema, e spavento.

Dall’alto scendere
Intanto scorgesi
Nube, che orribile
Ha in sé splendor.
Dai lumi attoniti
Che in lei si volgono
Quai fiumi spargonsi
Di mesto umor!

Stassi di lei nel seno
L’eterno Figlio in maestade assiso.
Di qual furor ripieno
È il severo suo ciglio!
Che lampi di terror spira il suo viso!
Gli occhi adirati ei gira
Ove de’ rei la turba
Con tardo, e vano duol geme, e sospira.
Indi in voce che tuona: «Itene», dice,
«Itene indegne schiere
Serve d’un vil piacere
A sepellir le vostre brame impure
Di fiamma ultrice in fra immortali arsure.

E voi meco bell’alme venite
Al Gran Regno d’eterno gioir.
Là godrete dolcezze infinite
Se nel mondo viveste in martir.
Sì, sì, meco bell’alme venite».

Sorge ciò detto, e cinto
Da bel drapello alato
Ver l’empirea magione
Guida lo stuol beato
A gustar gioia immensa a lui davante
E nel medesmo istante
Van le squadre perdute
Con urli, e strida entro un incendio eterno
A far più Inferno anche l’istesso Inferno.

Voi che dietro a un van diletto
Le mie voglie ognor traete
D’un tal giorno al crudo aspetto
Sensi miei, qual senso avrete?

Deh stampa pur mia mente
Per farne specchio al desir folle, e vago
Di sì terribil valle in te l’immago
E tu mentre ancor meco
Fai dimora, o mio spirto, in dì sì fiero
Fissa ognora il pensiero
Se temerlo nol vuoi
Quando ei colmo verrà d’angosce estreme
Sol, chi spesso or vi pensa, allor nol teme.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Fr - Firenze - Biblioteca Riccardiana
collocazione 2474.12

Scheda a cura di Giulia Giovani e Ivano Bettin
Ultima modifica: