Scheda n. 6973

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

Serenata à voce sola con duoi Violini di Sig.re G: Antonio Boretti.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Boretti, Giovanni Antonio (c1638-1672)
autore incerto: Farina, Antonio (sec. 17.)
autore incerto: Legrenzi, Giovanni (1626-1690)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 124-129v

Filigrana

Non rilevata

Note

A c. 124 front.: "Cinzia dolente e mesto, Serenata a duoi Violini Soprano solo con Cembalo / Gb. Boretti 1038". - In testa alla composizione altro titolo. - Non presente l’ultima strofa "Sarò marmo sarò scoglio". - Della Serenata esistono altri 4 testimoni manoscritti: I-Nc, 33.4.4@02, attribuita in SBN a Carlo Farina (sul ms. Del sig.r Farina), cfr. Clori; I-Rn, MSS-Musicali 68 attribuito in SBN a Carlo Farina e in RISM a Francesco Antonio Farina (sul ms. Del sig.r Farina); B-Bc, 15322/4 attribuita a Giovanni Legrenzi (sul ms. Del s.r Legrenzi), cfr. Clori; D-Mbs, Mus.ms. 1525 attribuita in RISM a Francesco Antonio Farina (del Sig: Farina). Copista identificato da KummerlingB 1970 come copista Öd. Cfr. Repertori bibliografici. - IGM e dama con fiori.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (sinfonia, sol minore, c)
%G-2$bB@c 1''D/CD/4'BG2''bE+/{8.E6'B8.B6B}
2.1: (recitativo-arioso, c)
S, Cintia, dolente e mesto
@c %$bB@c, 3 4’’D’G8-8b’’EEEC/4’FF
3.1: (aria, sol minore, 3/2)
S, Se dormi ben mio
4.1: (recitativo-arioso, c, 3/2)
S, Ah che qui mi trattiene
5.1: (aria cavata, 3/2)
Non mi resta in tant’ombre un’ombra sola
6.1: (ritornello, do minore, 3/2)
7.1: (recitativo, c)
Porte rigide porte
8.1: (ritornello, sol minore, c)
9.1: (recitativo, c)
Ma i cardini severi
10.1: (aria cavata, 3/2)
Odi queste mie voci e poi riposa
11.1: (ritornello, 3/2)
12.1: (aria, sol minore, c)
T’amerò sin’alla morte

Trascrizione del testo poetico

Cintia, dolente e mesto
Alle tue mura intorno
Volgo le disperate afflitte piante
Felice un tempo hor disperato amante.
E con miseri passi
Sol dell’albergo tuo circondo i sassi.

Se dormi ben mio
Dhe sogna d’amarmi
Che meno poss’io
All’alta mia fé
Mai chieder da te.
Sì picciol desio
Chi può contrastarmi
Se dormi ben mio
Deh sogna d’amarmi.

Ah che qui mi trattiene
Lusinga infruttuosa
Da custodia gelosa
Mi vien tolto il mio bene e di speranza
Che i miseri consola

Non mi resta in tant’ombre un’ombra sola.

Porte rigide porte
Ch’al mio furtivo piè cedesti un tempo
Se mai l’amiche soglie
Sparse di rose e seminai di fiori
Gli odiosi rigori pria non serbate
E varco deh pria non m’impedite
E per pietà del mio languir v’aprite.

Ma i cardini severi
Strider non odo et io
Di pietà dispietata
Inutilmente prego
Cerco prego crudel quercia inclemente
Ah se regletto escluso
Dagli alberghi adorati
Invan qui piango almen Cintia vezzosa.

Odi queste mie voci e poi riposa.

T’amerò sin’alla morte
Né il mio ardor s’estingerò [sic].
Il legami [sic] del tuo crine
Nel mio cor non havran fine
E disciorli non potrà
Tempo né sorte
T’amerò sin’alla morte.

Paese

Germania

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Bsb - Berlin - Staatsbibliothek zu Berlin Preussischer Kulturbesitz
collocazione Mus.ms.30182.47

Scheda a cura di Licia Sirch e Ivano Bettin
Ultima modifica: