Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
A c. 124 front.: "Cinzia dolente e mesto, Serenata a duoi Violini Soprano solo con Cembalo / Gb. Boretti 1038". - In testa alla composizione altro titolo. - Non presente l’ultima strofa "Sarò marmo sarò scoglio". - Della Serenata esistono altri 4 testimoni manoscritti: I-Nc, 33.4.4@02, attribuita in SBN a Carlo Farina (sul ms. Del sig.r Farina), cfr. Clori; I-Rn, MSS-Musicali 68 attribuito in SBN a Carlo Farina e in RISM a Francesco Antonio Farina (sul ms. Del sig.r Farina); B-Bc, 15322/4 attribuita a Giovanni Legrenzi (sul ms. Del s.r Legrenzi), cfr. Clori; D-Mbs, Mus.ms. 1525 attribuita in RISM a Francesco Antonio Farina (del Sig: Farina). Copista identificato da KummerlingB 1970 come copista Öd. Cfr. Repertori bibliografici. - IGM e dama con fiori.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
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S, Se dormi ben mio
S, Ah che qui mi trattiene
Non mi resta in tant’ombre un’ombra sola
Porte rigide porte
Ma i cardini severi
Odi queste mie voci e poi riposa
T’amerò sin’alla morte
Trascrizione del testo poetico
Cintia, dolente e mesto
Alle tue mura intorno
Volgo le disperate afflitte piante
Felice un tempo hor disperato amante.
E con miseri passi
Sol dell’albergo tuo circondo i sassi.
Se dormi ben mio
Dhe sogna d’amarmi
Che meno poss’io
All’alta mia fé
Mai chieder da te.
Sì picciol desio
Chi può contrastarmi
Se dormi ben mio
Deh sogna d’amarmi.
Ah che qui mi trattiene
Lusinga infruttuosa
Da custodia gelosa
Mi vien tolto il mio bene e di speranza
Che i miseri consola
Non mi resta in tant’ombre un’ombra sola.
Porte rigide porte
Ch’al mio furtivo piè cedesti un tempo
Se mai l’amiche soglie
Sparse di rose e seminai di fiori
Gli odiosi rigori pria non serbate
E varco deh pria non m’impedite
E per pietà del mio languir v’aprite.
Ma i cardini severi
Strider non odo et io
Di pietà dispietata
Inutilmente prego
Cerco prego crudel quercia inclemente
Ah se regletto escluso
Dagli alberghi adorati
Invan qui piango almen Cintia vezzosa.
Odi queste mie voci e poi riposa.
T’amerò sin’alla morte
Né il mio ardor s’estingerò [sic].
Il legami [sic] del tuo crine
Nel mio cor non havran fine
E disciorli non potrà
Tempo né sorte
T’amerò sin’alla morte.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.ms.30182.47
Scheda a cura di Licia Sirch e Ivano Bettin