Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Introduzione strumentale
Cintia, dolente e mesto
Se dormi ben mio
Se vegli mia vita
Ah che qui mi trattiene
Porte rigide porte
Ma i cardini severi
T’amerò sin’alla morte
Sarò marmo sarò scoglio
Trascrizione del testo poetico
Cintia, dolente e mesto
Alle tue mura intorno
Volgo le disperate afflitte piante
Felice un tempo or disperato amante.
E con miseri passi
Sol dell’albergo tuo circondo i sassi.
Se dormi ben mio
Deh sogna d’amarmi
Che meno poss’io
All’alta mia fé
Mai chieder da te.
Sì picciol desio
Chi può contrastarmi
Se dormi ben mio
Deh sogna d’amarmi.
2a
Se vegli mia vita
Deh vieni ad udirmi
Un’alma ferita
Ch’amore piagò
Che meno bramò
In pena infinita
Io sento morirmi.
Ah che qui mi trattiene
Lusinga infruttuosa
Da custodia gelosa
Mi vien tolto il mio bene e di speranza
Ch’i miseri consola
Non mi resta in tant’ombre un’ombra sola.
Ritornello
Porte rigide porte
Ch’al mio furtivo piè cedesti un tempo
Se mai l’amiche soglie
Sparsi di rose e seminai di fiori
L’odiosi rigori più non serbate
E varco deh più non m’impedite
E per pietà del mio languir v’aprite.
Ritornello
Ma i cardini severi
Strider non odo et io
Di pietà disperato
Inutilmente prego
Cerco prego crudel quercia inclemente
Ah se negletto escluso
Dagli alberghi adorati
Invan qui piango almen Cintia vezzosa
Odi queste mie voci e poi riposa.
T’amerò sin’alla morte
Né il mio ardor s’estinguerà.
I legami del tuo crine
Nel mio cor non havran fine
E disciorli non potrà
Tempo né sorte
T’amerò sin’alla morte.
Sarò marmo sarò scoglio
Nel serbarti fedeltà
Non vedrà il bambin Dio
Cor fedel che vinca il mio
Né mai stringere potrà
Laccio più forte
T’amerò sino alla morte.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.4.2
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni