Scheda n. 2470

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1682

Titolo

Care spiagge amate rive

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

copista: Durante, Angelo (1659-1726)

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia di Angelo Durante, 1682]

Descrizione fisica

8 c. ; 205x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’incipit testuale (c. 148v); num. delle carte coeva (148v-155r); sopra l’incipit è scritto da mano moderna a matita: "1-D-5h"; a c. 148r conclusione di Tu che cinto di raggi (v. scheda 2469); a c. 155v incipit di Tra frondosi recessi (v. scheda 2471); attribuita a Carapella nel RISM (v. Repertori bibliografici) e su Internet Culturale; per la data v. scheda 2463; per l’identificazione del copista v. scheda 2469.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, re minore, 6/2)
S, Care spiagge amate rive
%C-1$bB@6/2 2-''{4DE}{FE}{E'A}2A-/''DxCD1E2E
2.1: (recitativo, c)
S, Così dicea dolente
%C-1$bB@c 4-8-''DDDEF/xCC-6CC4C8CD/
3.1: (aria, re minore, c)
S, Chi dal cielo ove splendete
%C-1$bB@c 4-8'AA''DFEG/FEDxCDEFG/
4.1: (recitativo, c)
S, Deh chi vidde già mai
%C-1$bB@c 4-''F8-FD6DC/8DD6-DEF8'BB-''D/
5.1: (aria, sol minore, c)
S, Sì sì così va
%C-1@c 4-8-''D4'B8-''bE/4C8-6FbE4D8-'6BA/
6.1: (recitativo, c)
S, Ah ma invan dalle stelle
%C-1$bB@c 4-''bE8-GbE6FG/8DD-'B''DDDbE/
7.1: Presto(aria, sol minore, c)
S, Odio sdegno ira e furore
%C-1$bB@c 4-8''D'B''bECF6bED/8C'F-6BA8G{6AB}{AB}{GA}/
8.1: (recitativo, c)
S, Sì sì l’antichi vezzi
%C-1$bB@c 4-8-''D4'B8-''F/DDEFxCC-C/
9.1: (aria cavata, re minore, 3/4)
S, Tall’hor vinto si vende e cede il regno
%C-1$bB@3/4 8-''FEDC'B/4.A4.A/

Trascrizione del testo poetico

Care spiagge amate rive
Vagh’erbette ameni fiori
Aure dolci onde lascive
Compatite i miei dolori,
Compatite amiche piante,
Se il riposo e la quiete che godete
Toglie a voi doglioso amante.

Così dicea dolente
Peregrino pastore,
Che là dove il Sebeto
Gira plaudo, e cheto
Tra sponde di smeraldo il piè d’argento
Giunto da stanca riva
Di bellezza infedel l’arme legniva.
Indi su l’herba assiso,
Tutto molle di pianto i suoi lamenti
Ripigliò sospirando in quest’accenti:

Chi dal cielo ove splendete
Stelle mie v’allontanò,
Chi da stelle in vie comete
Par me oh Dio che vi cangiò.

Deh, chi vidde già mai
Più di me lieto hor infelice amante?
Se da brillanti rai
Del mio sole adorato
Vagheggiar il splendor più non mi lice,
Ingiustissimo fato,
Stelle crudeli, empio cielo, amor tiranno
Questa dunque è la fede
Doppo lungo servir tu dai mercede.

Sì, sì, così va
Ben foll’è quel core
Che spera in amore
Giustizia o pietà;
S’egl’è un fabro d’inganni,
Ministro d’affanni,
Altro cor che tormenti altrui non sa.

Ah, ma invan dalle stelle,
Invan d’amor dal fato, invan del cielo
Misero mi querelo;
Se l’infida Dorinda
Traditrice spergiura,
Con ricompensa ingrata,
Con barbarie inaudite,
A chi vive per lei toglie la vita.

Odio, sdegno, ira e furore
Su volatemi nel seno,
Voi portatemi il veleno,
Per vendetta d’un empio core.

Sì, sì, l’antichi vezzi
Si cangino in disprezzi:
L’amor in odio e l’osservanza in scherno,
E con opprobbio eterno
D’un infida d’un cieco
Il mondo creda che se un gentil core,
Si rende invitto amore a giusto sdegno

Tall’hor vinto si vende e cede il regno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MC - Montecassino - Biblioteca dell'Abbazia
collocazione 1-D-5a-o.8

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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