Scheda n. 12834

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1700

Titolo

La Dori. Più non giova l’esser fedel

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Cesti, Antonio [Pietro] (1623-1669)
autore incerto: Cappellini, Pietro Paolo (c.1641-1660)

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 32-34

Filigrana

Non rilevata

Note

"Del sig.re Cappellini" riportato ad inizio partitura.

Presente come aria di Golo in La Dori, ma solo nel libretto del 1671. Per una discussione sull'errata attribuzione sia a Cesti sia a Cappellini cfr. la nota alla scheda 10383 https://cantataitaliana.it/scheda/10383

 

 

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (aria strofica, 3)
Più non giova l’esser fedel

Trascrizione del testo poetico

Più non giova l’esser fedel
Se privandomi di conforto
Mi vuol morto la mia Crudel
Nel suo core pietà non regna
Ma v’alberga la ferita
Di catene ogn’ hor mi cinge
E mi stringee mi stringe con impietà.

Dura sorte fiere stelle
Crudo ciel
Più non giova l’esser fedel .
2a:
È delitto l’esser leal,
la mia bella di me si ride
Se m’uccide d’Amor lo stral
Il pregar e l’amar disdegna
Non si cura del mio languir,
Mi da morte il mio bel sole
Né gli duole il mio morir
Dura sorte fiere stelle
Crudo mal,
È delitto l’esser leal
3.a_
A che dunque mostrarmi amor
Poi cavarmi di speme fuora
Poi ch’io mora senza ristor-
Quanto più si mostra pietosa
E il mio core signoreggiò
Più che tiranna
Con empia sorte
Alla morte mi condannò

Che destino che tormento
Che dolor
A che dunque mostrarmi amor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
collocazione Mus. E.279.10

Scheda a cura di Sophia Maria Ines Sapienza
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