Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, 1680-1710
Titolo
Amante geloso / Cantata
Presentazione
Partitura
Fa parte di
Cantate (n. 865/1)
Redazione
[S.l. : copia, 1680-1710]
Descrizione fisica
C. 1-8v
Filigrana
Non rilevata
Titolo uniforme
Tanto giaccio non s'eterna. Cantata, Amante geloso
Organico
Soprano e continuo
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
1.1: Adagio(aria, c)
Tanto giaccio non s'eterna
Tanto giaccio non s'eterna
2.1: (recitativo, c)
Beltà che piace a me
Beltà che piace a me
3.1: (aria, 3/4)
Duo son quell'occhi belli
Duo son quell'occhi belli
4.1: (recitativo, c)
Perciò temo a ragione
Perciò temo a ragione
5.1: (aria, c)
Tu sola, o mio bene,
Tu sola, o mio bene,
Trascrizione del testo poetico
Tanto giaccio non s’eterna
Sovra l’ali agl’Aquiloni
Quanto, oh Dio, nel cor mio
Per un crin d’oro lucente
Il sospetto miscredente distillo.
Io resister più non so
Ad un duplice tormento
Che m’abbrucia e mi gela ogni momento.
Beltà che piace a me
Può ben piacer ad altri,
Per far entro a più cor piaghe di duolo
Non ministra saette a un occhio solo.
Duo son quell’occhi belli
Ch’incatenata han la mia fé.
E ben sapranno
Ardor tiranno
Svegliar in altri
S’el fero in me.
Perciò temo a ragione,
Se Lidia è il mio tesoro.
Pavento di rapine
E a tanto giunge il timor di quest’alma
Che non so se nel petto
Abbian forza maggior
L’ombre o l’affetto.
Tu sola, o mio bene,
L’amare mie pene
Potrai raddolcir
Serbando la fede
Che giusta mercede
D’un lungo servir.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-BGc - Bergamo - Biblioteca Civica "Angelo Mai"
fondo Mayr
collocazione Fald. 227/84b.1
fondo Mayr
collocazione Fald. 227/84b.1
Scheda a cura di Stefano Aresi