Scheda n. 10684

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1691

Titolo

Di Flavio Lanciani

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Lanciani, bottega
compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
autore del testo per musica: Ottoboni, Pietro (1667-1740)

Fa parte di

Pubblicazione

copia (Roma, copia, 1690-1691)

Descrizione fisica

C. 121-128v ; 80x210 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Aria di Apelle tratta La Statira (I,6) di Alessandro Scarlatti (Roma, Tordinona, 1690). Il testo è del cardinale Pietro Ottoboni. In fase di copia è stata aggiunta una seconda strofa, modificando la struttura del brano. Sia la P.121 che certa letteratura danno per scontato che alcuni numeri di questo dramma per musica siano di Lanciani e quindi l’attribuzione a lui è quasi sicura, ma per il resto dell’opera - da additare al solo Scarlatti - è necessaria una certa cautela, sebbene attualmente molti attribuiscano la paternità in toto al compositore palermitano. In effetti, Scarlatti compose La Statira (a Roma o, più probabilmente, a distanza, a Napoli) quando era ancora sul soglio pontificio Innocenzo XI (poco incline al teatro d’opera ma in generale alla cultura laica). Ma alla sua morte il librettista, Pietro Ottoboni, decise di sbarazzarsi di alcuni numeri (come l’oscurantista e controriformato prologo oppure la personificazione della Fama come deus ex macchina alla fine del terzo atto) e si servì di un compositore di fiducia quale Lanciani per questi tagli e addizioni poiché Scarlatti (nel frattempo rientrato a Roma da Napoli) era già ripartito verso il capoluogo partenopeo dopo aver terminato la partitura nella città romana. Tuttavia a libretto già stampato (a ridosso della prima rappresentazione), queste aggiunte furono collocate in appendice al testo. Va però anche osservato che questo labor limae fu forse dovuto in parte ai capricci del cast assemblato (che annoverava delle vedette come Antonio Borosini, Pasqualino Tiepoli o Pasquale Betti). In questo senso è utile parlare più di una collaborazione o di un’opera a quattro mani, piuttosto che di riscrittura vera e propria (e quindi di un lavoro per certi aspetti « secondario » o ancillare) poiché la partitura del compositore palermitano era sì pronta, ma non ancora allestita e la collaborazione di Flavio Carlo (con ben otto numeri, tra cui un recitativo accompagnato), fa di quest’opera un autentico pastiche sebbene al giorno d’oggi sia noto solo e soprattutto per il nome Alessandro.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (aria strofica, sol minore, c)
Apelle, Esser potrai crudele

Trascrizione del testo poetico

Esser potrai crudele
Con chi langue per te,
Che gioia esser fedele
Senza ottener pietà,
Senza sperar mercé.
La crudeltà
A chi ti dona il cor virtù non è.
Esser potrai crudele
con chi langue per te.

Esser potrai spietato
Con chi more per te,
Che vale a un cor piagato
Languir con pena ria
Serbar costante fè.
La tirannia
Contro un’alma fedel giusta non è.
Esser potrai spietato
Con chi more per te.

Risorse online

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

F-Pn - Paris - Bibliothèque Nationale de France
collocazione Rés Vmf. MS-40.23

Scheda a cura di Danoys Gonzalez Jimenez
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