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Già di trionfi onusto
Fidi amici è poco vanto
Dunque nel fior degl'anni
Sola tu non vendicarmi
Il nemico è assiso in trono
Misto d'ira e di pianto un suon confuso
Trascrizione del testo poetico
Già di trionfi onusto
Germanico posava all’Istro in riva
E fu allor che s’udiva
Per la morte d’Augusto
Del suo primo Signor vedova Roma.
Le falangi latine
Di Germanico il crine
Dell’onor che languia cinger tentaro
Ei scote dalla chioma
Il destinato serto
E nella Patria giunto
Fu sua pena il valor delitto il merito.
Sedea Tiberio in Trono e come raro
Vizio e virtù stanno congiunti insieme
A sedar d’Oriente i novi moti
Repente il destinato
O cieca invidia o gelosia d’Impero,
Poi dell’Armenia vinta
Le abbattute corone
Per opra di Pisone ebbero in sorte
Strazi, inganni, veleno, oltraggi e morte
Ma di veleno infetta
La lingua di Germanico non cede
E d’ingiusta mercede
Si querela così bella vendetta:
Fidi amici è poco vanto
Il bagnar d’inutil pianto
Le mie ceneri gelate.
Se gli Dei non siano in ira
Al furor ch’ala cor ci inspira
Il tenor della mia sorte
La mia morte vendicata.
Fidi amici è poco vanto
Il bagnar d’inutil pianto
Le mie ceneri gelate.
Dunque nel fior degl’anni
Ai parenti, alla Patria, ai figli tolto
Sarà con la mia spoglia il duol sepolto?
Dite al Padre, al germano,
Colmo di qual insidie
Di quai strazi ripieno,
In braccio dei nemici i giorni io chiuda,
In questa spoglia ignuda
Palesate col foco
L’opra di quel veleno
Tanto crudele più quanto celato.
Risvegliate il Senato,
invocate le leggi.
Alla mia cara Patria
La vedova Agrippina alfin traete
E vedrete il mio fato
Nel nemico abbattuto
O privo di perdono o non creduto.
Se più di me che di mia sorte aveste
Cura famosi eroi a voi s’aspetta
L’onor della vendetta.
Sola tu non vendicarmi
Amatissima consorte,
De’ miei fidi bastan l’armi
Per ristoro alla mia morte.
Il nemico è assiso in trono,
Fa più miti i tuoi consigli
Se non puoi dar un perdono
Dona pace [ai nostri figli].
Misto d’ira e di pianto un suon confuso
Udissi in quell’istante e ogni sua voce
Fu nel cor de suoi figli una saetta,
Vinse alfin la vendetta e a un punto solo
Mille voci s’udir: Non fia deluso
Di Germanico il fato. Indi i suoi duci,
Presa la destra al Capitan che langue
Giurar sul proprio sangue
Di vendicar l’offesa. Egli confuse,
Rese l’ultime voci
E in braccio della morte i lumi chiuse.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione DD.50.2
Scheda a cura di Giulia Giovani