Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo dall’incipit testuale. Capolettera ornato.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
E volete ch'io più v'adori
Un sol core per tanta beltà
Deh voi gradite il dono
E volete ch'io più v'adori
Voi della vita mia
Che trafitto così contento more
Dal vostro albergo
Ma se fè non prestate
E volete ch'io più v'adori
Trascrizione del testo poetico
E volete ch’io più v’adori
Come più potessi adorarvi?
Né sapete che per amarvi
Non mi bastano mille cori.
Un sol core per tanta beltà
Veggio ben che bastante non è,
Ma può darvi un sol cor la mia fè
Ch’un amante più cori non ha.
Deh voi gradite il dono
Che v’offro in questo petto.
S’un Gerion non sono
S’incolpi la natura e non l’affetto.
Che sì scarso tributo a me concede
Dai pianti, dai sospiri, è chi non vede
Che per mille e più cori io vanto ardori.
E volete ch’io più v’adori
Come più potessi adorarvi?
Né sapete che per amarvi
Non mi bastano mille cori.
Voi della vita mia
Havete in man la palma,
Con dolce tirrannia
M’incatenate l’arma,
Mi trafiggete con più dardi il core,
Che trafitto così contento more.
Dal vostro albergo
Non volgo i passi,
Ché sino i sassi
Di pianto aspergo,
Ma voi dovete, incredule pupille,
Goder ch’habbia un sol cor foco per mille.
Ma se fè non prestate
A tanti detti miei,
Io che più far potrei?
Voi prego, voi, ch’un guardo sol girate
Nel chiostro del mio seno:
Vedrete in un baleno
Ch’io non posso nodrir vampe maggiori.
E volete ch’io più v’adori
Come più potessi adorarvi?
Né sapete che per amarvi
Non mi bastano mille cori.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione V.41.1
Scheda a cura di Ivano Bettin