Scheda n. 9767

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1840-1868

Titolo

Il nome di Giove celebrato dalle Grazie e dalle Muze. Cantata à 3 voci posta in Musica per commando dell’Augustima P.trona | da me Anto Caldara nell’anno 1732

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)
copista: Jahn, Otto (1813-1869)

Redazione

[Berlin : copia di Otto Jahn, 1840-1868]

Descrizione fisica

P. 5-14

Filigrana

Non rilevata

Note

Segue il titolo: [...] Cantano Aglae e Salia Grazie Pma e 2da Arciduchezzine Euterpe Musa Contessa Fix Dama di Corte | Cantata li 5 9bre per S. Carlo. - Copia del m coscritto autografo di Caldara conservato in D-B e segnato Mus.ms.autogr. Caldara, A. 9. Riportato quanto presente sull’originale: "fine a dì 19 8bre 1731".

Titolo uniforme

Organico

3 soprani e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Aglae-Talia, Chi ci darà germana
2.1: Allegretto(aria, sol maggiore, 3/8)
Aglae, Coll'idea che le conduce
3.1: (recitativo, c)
Talia, Aglae il ver tu dici
4.1: Allegro(aria, fa maggiore, c/)
Vedesti mai nel tempo tempo estivo
5.1: (recitativo, c)
Dunque alle Muse unite
6.1: Allegro(aria, la maggiore, c)
Euterpe, Felici voi che in viso
7.1: (recitativo, c)
Talia, Aglae, Gli atti di sua clemenza
8.1: Allegro(aria, si♭ maggiore, 2/4)
Aglae, Per quella mano il regno
9.1: (recitativo, c)
Talia, Aglae, Euterpe, A miglior tempo il ragionar si serbi
10.1: Allegro(aria, do maggiore, 3/8)
Talia, Spesso negl’occhi
11.1: (recitativo, c)
A un amoroso sguardo
12.1: Allegretto(aria, sol maggiore, 12/8)
Euterpe, Picciol rivo che scarso discende
13.1: (recitativo, c)
Aglae, Con questo bel desio di più potere
14.1: Allegro(terzetto, re maggiore, c)
Aglae, Euterpe, Talia, Non son le voci

Trascrizione del testo poetico

<i>Aglae</i>
Chi ci darà germana
Le voci e le parole
A celebrar convenienti e degni
L’eccelso Augusto nome
Del nostro genitor?
<i>Talia</i>
Le sacre Muse
Che a intenerirli son use
Inni di lodi istrutte
Dal biondo dio di Delo:
E non invano Euterpe a noi si appressa
Forse guidata dalla cura istessa
<i>Aglae</i>
Ma noi che siam le Grazie
Dobbiamo usar semplicità di vezzo.
Non già pompa fastosa
Qual dalla bocca delle Muse scende
Che invece di piacer noiosa offende.

Coll’idea che le conduce
Fan più fulgide le stele
Ed accrescono la luce
Bisognando ancora al sol.
E san far a lor talent
Tanti numi dei mortali
Con cambiare in beni i mali
E parer far cielo il suol.

<i>Talia</i>
Aglae il ver tu dici,
Ma chi sarò che ignore
La libertà concessa
Alle Febee sorore?
Possono a grado lor dove le guida
L’estro agitante andare
E a lor se imponghi
Nel più bel corso freno
Perdon l’uso dell’ali e vengo meno.

Vedesti mai nel tempo tempo estivo
Dai caldi rai del sol
Del sol più vivo tratto il vapor?
S’accende appena appena
Che manca che manca e muor.
E perché ignoto quasi
A se stesso rimane oppresso?
Perché in quel moto che lo raffrena
E traccia e lena perde e vigor.

<i>Aglae</i>
Dunque alle Muse unite
Così bel dì sonori.
Euterpe e quale misteriosa idea
Per Giove altisonante
TI feconda la mente in quest’istante?
<i>Euterpe</i>
Idea di servitù d’ommaggio e fede
Come al pare de’ numi oggi si chiede.
<i>Talia</i>
Di fili al rispetto
Nuova amorosa idea voglian congiunta
A quella del tuo coro.
<i>Aglae</i>
Unite insieme del divin genitore
Avremo in dono un benigno sorriso
Che meglio assai d’ariestato accento
Sa de’ Numi spiegare il gradimento.

<i>Euterpe</i>
Felici voi che in viso
Mirar ben lo potete
E nascere il sorriso
Sui labri gli vedete
Figlio d’un dolce amor.
Frenate da rispetto
A noi goder non lice
Così felice effetto
Che ne consola il cor.

<i>Aglae</i>
Gli atti di sua clemenza
Ben divider si sanno
<i>Talia</i>
E in questo giorno
Che fa parte ai mortali
Di sua divina luce empie e ricolma
Di contento ciascun.
<i>Aglae</i>
Quasi discende
Perdonar grazie dall’etereo soglio
Di sua grandezza e quella mano istessa
Che provocar se vuol tema e spavento
Si fa ministra nostra del commun contento.

Per quella mano il regno
Del ciel si rasserena
S’empie di luce amena e cambia faccia.
E s’ei talor fa segno
Con essa a torri e monti
De’ rei così le fronti allor minaccia.

<i>Talia</i>
A miglior tempo il ragionar si serbi
Di sua Clemenza oggi soltanto a cuore
S’abbia il suo nome Augusto
Poiché in tal giorno il favellarne è giusto.
<i>Aglae</i>
Ma che direm?
<i>Euterpe</i>
che manca
Forse la luce al dì?
Peso alla terra asori alla notte
All’oceano l’onde
E manca arena alla marina sponda?
<i>Aglae</i>
Anzi la copia è quella
Che ci farà mancar voce e favella.
<i>Talia</i>
Sensi veraci in semplici parole
Basteranno per noi so di già noti
Al padre i nostri voti
Ed ei ben sa di qul desio s’accenda
Il nostro cor per lui basta ch’ei veda
Perch’ei dal moto il favellarne intenda.

Spesso negl’occhi
Per via d’amore
Si vede il core
Che ancor tacendo
Sa favellar.
E i muti accenti
Dei moti suoi
Son sì potenti
Talvolta in noi
Che non v’è lingua
Che sia bastante
Un cuore amante
Da superar.

<i>Aglae</i>
A un amoroso sguardo
Dunque il cuor si consegni
E dagli abbissi dell’immortal sereno
Dove di gloria pieno
Risiede il genitor
Dia che divino tenga l’occhio fra noi
Per ritrovar
Nel nostro cor di noi più che nei labri
Il suo gran nome inciso.
<i>Euterpe</i>
Agitata che sia dal nostro esterno
Ben transparisce l’alma odio e rancore
Furie di sdegno amore
Allegrezza dolor tema e sospetto
E ogni altro vivo affetto
Si leggono nel volto a noi sul viso
Legga lo spirto ed il voler che brama
Di più ma che non puote
Ed accolga così nel buon volere
L’acceso ardore insiem di più potere.

Picciol rivo che scarso discende
Nel vastissimo seno del mare
Sa del fiume ch’ha l’acque men chiare
E che forza e vigore non ha.
Muove lento suo passo d’argento
Va coll’onda radendo la sponda
Ma nell’onda meschina che porta
Si conforta né teme rifiuto
Che tributo recando gli va.

<i>Aglae</i>
Con questo bel desio di più potere
Andiam dunque contente
Al suo felice trono e allor che tutta
La turba dei celesti
Unita a lui sarà
Veder faremo a ognuno
Senza favellar ben come si possa
Celebrare il suo gran nome.

<i>Aglae Talia Euterpe</i>
Non son le voci
Non son gli accenti
Che forza danno
Che spiegar sanno
Le brame ardenti
D’un puro cor.
E il cor iscesso
Che nell’eccesso
De’ noti suoi
Transporta in noi
Muta loquela
per via d’Amor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 24504.3

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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