Scheda n. 971

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1800-1830

Titolo

Cantata Piramo e Tisbe del Sigr Blar. Valari posta in musica dal Asioli

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Asioli, Bonifazio (1769-1832)
autore del testo per musica: Walar, Xaver

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 1800-1830]

Descrizione fisica

1 partitura (p. 71-122) ; 220x320 mm

Titolo uniforme

Piramo dove sei?. Cantata, Piramo e Tisbe

Organico

Soprano, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 violini, 2 viole e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, )
Piramo dove sei?
2.1: (aria, fa maggiore, 2/4)
Inondano l'alma d'immensi contenti
3.1: (recitativo, )
Ohimè qual mi ferisce flebil voce
4.1: (aria, la♭ maggiore, 3/4)
Ombra perdona
5.1: (aria, mi♭ maggiore, 3/4)
Dal sen di morte barbara sorte
6.1: (recitativo, )
Dalla doglia improvvisa
7.1: (aria, fa minore, c/)
Ferma spietata morte
8.1: (recitativo, )
Di Piramo la sposa inutil pianto
9.1: (recitativo-arioso, )
Piramo ho vinto

Trascrizione del testo poetico

Piramo. dove sei?
Ah se sapessi che al furor d’una belva
Correndo per la selva
Sottratta a stento la tua Tisbe arriva
Spaventata tremante e fuggitiva
L’ali trovasti alle piante.
Ah no, si taccia a che del caro amante
Coll’inutil racconto
I vaghi rai funesterò!
No di si bei momenti
Un sol non perda amore
Serba i palpiti tuoi per lui mio

Inondano l’alma
D’immensi contenti
Le gioie innocenti
D’un tenero ardor.
Affanni, e perigli
Appena rammenta
Né morte paventa
La forza d’amor.
Ohimè! Qual mi ferisce
Flebil voce l’orecchio sol mi piomba
Forse l’angusta tomba
Di Nino profanai

Ombra perdona,
se tardo il tuo riposo
Fra l’alta mole
E’ lui in fonte e il gelso
Tisbe attende lo sposo
Oh Dei! Vaneggio,
O sento profondo sospirar
Vinto lamento

Si fugga
alfin impietosa
guida Cinzia i miei passi
che miro fra quei sassi non giace
io gelo
Ahi vista immerso langue
Piramo nel suo sangue
aita oh dove imploro
chi lui me chi soccorre
io manco io moro

Dal sen di morte
barbara sorte un infelice
perché richiami

Dalla doglia improvvisa
I sensi oppressi raccolgo a stento
Oh ciel! Piramo ancora tu respiri Idol mio
Con voce fioca mi parli ascolterò
Che sento...il velo...La fiera...l’orme
Estinta mi credesti
E te stesso trafiggessi infelice!
Io gelo, io tremo
Per raggiungermi ancora al guado estremo
Se tanta fede o Numi!
Non vi muove a pietà
Che fai ben mio
La man mi stringi e cade
Gelida la tua destra
Ammutolisce livido il labbro
Le pupille immote stanno
E son ancora atro pallor le gote
Piramo!
Ferreo sonno il preme,
E ‘l core, O Dio!
Più non risponde palpitando alma

Ferma spietata morte
Io morirò per lui
E viva ai regni tuoi
Vittima discenderò
Sola l’empia i voti tuoi miei non ode
E inutil pianto sul cener freddo
Intanto Misera verserò

Di Piramo la sposa
Inutil pianto versar non si vedrà
Per lei di Stige
Ei varcò l’onda,
Affetto per lui minor
Non chiude Tisbe in petto
Due cari amanti e fidi
Vuol disgiunti il destin,
Ma amor m’insegna, con questo atiar
Del caro sangue tinto
Col fato contrastar

Piramo ho vinto

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

CH-E - Einsiedeln - Benedikterkloster, Musikbibliothek
collocazione 148,13 (Ms.2469).4

Scheda a cura di Silvia De Maria
Ultima modifica: