Scheda n. 9613

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Bench’io vissi sempre in pene

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

P. 20-35

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

2 contralti e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (duetto, fa maggiore, c)
Bench’io vissi sempre in pene / Per non viver sempre in pene
2.1: (recitativo, c)
Navicella orgogliosa
3.1: (recitativo, c)
Ma se temendo ogn'or l'alte procelle
4.1: (aria, fa maggiore, 3/8)
Fidati pur della speranza /Mi và fidar de la speranza

Trascrizione del testo poetico

Bench’io vissi sempre in pene / Per non viver sempre in pene
Adorando una beltà
Bacio ogni’ or la mie catene/Rompo alfine le mie catene
E non vo’ più libertà/ E ritorno in libertà.
Se pietà mai non trovo
L’alma mia con la costanza
La speranza ancor le dice
Che felice un dì godrò.

[A1]
Navicella orgogliosa
Che sempre audace in tempestoso mare
Alla furia de’ venti,
Alla forza dell’onde
Di non ceder si vanta
Perisce alfin tra duri scogli infranta.
[A2]
Ma se temendo ogn’or l’alte procelle
Mai dal porto non scioglie
Perde il piacer che reca
Doppo l’orrida scena
Reso placido il mar calma serena.

Fidati pur della speranza /Mi và fidar de la speranza
E al fin vedrai/E poi vedrai
Che non fia vano il mio sperar(Che non fia vano il tuo sperar
Ma alfin vedrai che non fia vano/Ma poi vedrai che sarà vano
Il mio sperar/Il tuo sperar
Trionferà la mia costanza/Si stancherà la tua costanza
E all’or dirai
Che al fin gioisce ci sa penar/Quand’era meglio lasciar d’amar.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15171.2

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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