Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Già della terra i figli
Chi superbo al Dio tonante
Tu maestosa e prode
Cada pur nel suolo infranta
Tanto disse sdegnato
Pianse al fine sue ruine
Trascrizione del testo poetico
Già della terra i figli
Con generoso ardire
Pianta contro del Ciel ripari e monti,
E sol di gloria avari sfidan le stelle.
A singolar tenzone
Ma folle è quel Campione,
Che contro il Ciel s’adira,
E chi non sa che all’ira
Del tempestoso brando armato, e forte
di fulmini volanti
E’ avezzo Giove ad atterrar Giganti.
Chi superbo al Dio tonante
Mosse guerra ecco cadrà
E sua sorte in sen di morte
Semivivo troverà.
Tu maestosa e prode
Mia Regina imperante
Vola all’ Etna fumante,
Ed in quel monte fà
Che Sterope e Bronte
S’avventi fabricar strali di morte
Chi d’un Giove più forte io sol nel mondo
Su L’homeri d’Atlante il Ciel governo
Tremi al mio piè L’Inferno
E al mio furore tuoni
Il Ciel frema il mar geli ogni core.
Cada pur nel suolo infranta
L’alta rupe, e vincerò
Io dei monti l’erta pianta
Col mio brando svellerò.
Tanto disse sdegnato
Quel Nume in su l’Olimpo
E di saette armato
Vibrò su della pira e cade in tanto
Co sepolti giganti in duolo, e pianto.
Pianse al fine sue ruine
Chi d’un Giove rubello si fe
E d’Averno il cupo Regno
Traboccò l’afflitto piè.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 27.1
Scheda a cura di Natalia Dudynska