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Titolo uniforme
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Questi ch’ignudo piange è il gran Tonante
E come qui non moro
Al nuovo orror di meraviglie tante;
Questi, ch’ignudo piange e il gran Tonante.
Ov’è l’etereo trono?
Ove gl’angeli sono?
Lo scettro, il regno, il folgore sonante?
Questi ch’ignudo piange e il gran Tonante.
A prezzo di stento e viltà,
Ricompra i mortali
Dai ceppi infernali
L’eterna pietà.
Costa pene e val tormenti
La libertà del mondo al mio Signore
Et io mostro de’ viventi
Ostinato peccatore
Disciolto in delitie
Volar presumo a la magion stellante?
Questi ch’ignudo piange e ’l gran Tonante.
Mi vergogno e non ho core
D’entrare a mirare,
Vagire, gelare,
L’immenso Fattore,
E vedere con occhi ridenti
Gl’effetti dolenti
Del mio vaneggiare
In così lungo e temerario errore;
Mi vergogno e non ho core.
Ond’io con nude piante,
Poich’i pastori e i re diero il tributo,
Prostrato in su le soglie
Del sacro speco, in cui Giesù s’accoglie,
Fatto delle mie colpe un ampio fascio,
Queste con stabil suono
Offro all’infante in portentoso dono.
Altro per me non ho
Da consacrati o Dio;
Questo sol dar ti può
Petto sì rio.
Sol a portar gl’errori
Al Monte de’ dolori
Tra noi scendesti tu
Prendi dunque o Giesù
L’incarco mio.
Altro per me non ho
Da consacrarti, o Dio.
L’orrida mole
Di tanti eccessi
Ch’oscura il sole,
Splendida diverrà, s’a te s’appressi
E se la tocca o Redentor gradito
Una lagrima sol del tuo vagito.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 204.3.B.12.70
Scheda a cura di Nadia Amendola