Scheda n. 8520

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1658-1660

Titolo

Cantata à 2 Canto e Baritono. Poesia del Casino

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Marazzoli, Marco (1602/5-1662)

Fa parte di

Pubblicazione

[Roma : autografo?, 1658-1660]

Descrizione fisica

C. 72v-78v [olim 73v-79v]

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano, baritono e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Amato 1998: con commento

Descrizione analitica

1.1: (aria, sol minore, 3/2)
Navicella a i flutti in seno
2.1: (aria, 3/2)
Remi e prora antenne e sarte
3.1: S,Bar,bc(aria, do minore, 3/2)
O come par che la tirrena Dori
4.1: (recitativo, c)
E da quel porto uscì dove s’invia
5.1: (arioso, c)
Come vuoi che l’appelli
6.1: (aria, sol minore, c)
Vanne pur o sacro Abete
7.1: (aria, sol minore, c)
Pur se te vorranno assorto

Trascrizione del testo poetico

Navicella a i flutti in seno
Trionfante hoggi festeggia
Vi si specchia e si vagheggia
Mar tranquillo e ciel sereno
<i>Solo</i>
Remi e prora antenne e sarte
D’oro son d’ostro le vele
La corteggia aura fedele
Serve a lei Nettuno e Marte.
E’ di fé di zelo armata
Di trofei tutta ripiena
Più d’un perfido pirata
Tiene avvinto alla catena.

<i>a 2</i>
O come par che la tirrena Dori
A tanti lampi i tuoi zaffiri indori.

<i>[S]</i>
E da quel porto uscì dove s’invia
Nave sì peregrina
Io d’Argo il Pino
Giurerei che sia
Che di bella rapina
Dalle selve di Fasi è giunto onusto
Se pur vinta la Barbara reina
Da Leucade non torna il grande Augusto.
<i>[Bar]</i>
No no tu prendi errore
Meraviglia maggiore
Nereo non vidde mai
Teti non have
Del veglio Galileo questa è la nave.
<i>[S]</i>
Come esser può quel legno
Ai naufragi di cui sembrava intento
Del ciel del mar lo sdegno
Latrando l’onda e sibilando il vento.
Quello che già correa strade di morte.

<i>[Bar]</i>
Ma col nocchiero tuo cangiò la sorte.

<i>[S]</i>
Quello contra di cui
Tutti fremean di mostri armati i mari
E de’ regi corsari
Sentiva a danni sui
L’orgoglio ogn’hor infellonir più forte.
<i>Bar</i>
Ma col nocchiero tuo cangiò la sorte.
<i>[S]</i>
Quel che lacerò i lini i remi infranti
Fra tempeste spumanti
Tutte le merci sue vedeva assorte.
<i>[Bar]</i>
Ma col nocchiero tuo cangiò la sorte.
<i>[S]</i>
Quale eroe del timon rissiedi al loco
E sa trionfi partorir sì belli.
<i>[Bar]</i>
Come vuoi che l’appelli
Un Tifi un Palinuro un’Argo è poco è poco.

Rit.o

<i>à 2</i>
Vanne pur o sacro Abete
Ai tuoi voli gloriosi
D’Anfitride ai regni algosi
Troppo anguste han le mete
Vanne pur o sagro Abete
Solca ignoto ad Alcide ogni sentiero
Ma governi ma viva il tuo nocchiero.
<I>Solo</i>
Già l’Egeo si spiana in calme
Già di Cintia e de l’Aurora
Vinti i regni alla tua prora
Tutte Idume offre le palme
<i>à 2</i>
Tuo del grande Ocean sarà l’impero
Ma governi ma viva il tuo nocchiero.

Pur se te vorranno assorto
Sirti rie Scille funeste
Su voragini e tempeste
Tu saprai formarti un porto
Fia tua Calisto anco Orion guerriero
Ma governi ma viva il tuo nocchiero.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

V-CVbav - Città del Vaticano - Biblioteca Apostolica Vaticana
fondo Chigi
collocazione Q VIII 181.7

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
Ultima modifica: