Scheda n. 8513

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1658-1660

Titolo

La Zenobia Cantata a 6. Poesia del S. Festini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Marazzoli, Marco (1602/5-1662)

Fa parte di

Pubblicazione

[Roma : autografo?, 1658-1660]

Descrizione fisica

C. 1-12

Filigrana

Non rilevata

Note

Oggetto della cantata è l’episodio dell’uccisione di Zenobia da parte del marito Radamisto (cfr. Tacito, Annales).

Titolo uniforme

All'armi s'impiaghi si uccida. Cantata, La Zenobia

Organico

2 soprani, contralto, 2 tenori, basso e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (coro, c)
Armeni, All’armi all'armi s’impiaghi s’uccida
2.1: (recitativo, c)
Testo, Gli inferociti Armeni
3.1: (coro, c)
Muora pera Radamisto
4.1: (recitativo, c)
Radamisto, Oimè Zenobia oimè
5.1: (recitativo, c)
Zenobia, O mio signor mio re
6.1: (recitativo-arioso, c-3/2)
Radamisto, Zenobia, Offende o Dio la Maestà reale
7.1: (recitativo, c)
Testo, Con volanti corsieri
8.1: (aria, c)
O mie pene. Troppo rigide catene
9.1: (recitativo, c)
Radamisto, Zenobia oh dio che sento?
10.1: (coro, la minore, 3/8)
Armeni, Si segua si corra veloce
11.1: (recitativo, c)
Radamisto, Zenobia, Testo, Ecco arrivano gli armeni
12.1: (coro, c)
Così in petto di Re

Trascrizione del testo poetico

All’armi all’armi
S’impiaghi s’uccida
Radamisto homicida
Spergiuro tiranno
Con motti ed inganno
A morte tradì
Mitridate il buon Re
S’impiaghi s’ancida
Dal furor niun si risparmi
All’ami all’armi.

Testo
Gli inferociti Armeni
Di sanguinosi insulti
Del tirannico impero
Con stragi e con tumulti
Ad esclamar si diero
La Regia intorno cinge
Numerosa falange
Chi l’alte porte spinge
Chi l’incede chi frange
Con strepiti di tromba
Per tutto rimbomba
Di voci di ululati un suono misto.

a 3
Muora pera Radamisto
L’impietà di re sì crudo
E qual scudo salverà?
Mora estinto cada
Se un empio uccide
E’ sempre giusta spada.

<i>Radamisto</i>
Oimè Zenobia oimè
Noi siam perduti
Il popolo adirato
Oh Dio morti ci vuò
Ma a chi mi volgerò
Per impetrarne aiuti.
Zenobia siam perduti.

Zenobia
O mio signor mio re per mio consiglio
Si fugga il periglio
Ah tempo non è
Se non haver scampo
Da rapido piè
Fuggiam fuggiam mio Re.

Radamisto
Offende o Dio la Maestà reale
Se il Prence è fuggitivo.
Zenobia
Ma più se lascia a plebe che l’assale
D’esser di vita privo.
Radamisto
Si resta?
Zenobia
No no si fugga sì.
Radamisto
Se iniqua la sorte
Il regno mi toglie
Mi lasci la moglie
E il resto si porti.
<i>a 2</i>
Il destino vuol così
Si fugga si fugga sì.

Testo
Con volanti corsieri
Per le sponde d’Arasse
Seco fuggendo il Re Zenobia trasse
Ella il gravido seno
Agitando dal corso
Del destrier che la porta
Languida ne vien meno
E vinta dal dolor grida:

Zenobia
son morta.
O mie pene
Troppo rigide catene
Dal fuggir mi trattenete
Se hor stringete
Con dolor le membra mie
Non so se più importune o se più rie.

Radamisto
Zenobia oh dio che sento?
Soffri segui il camino
Vedi l’hoste vicino
Come irato ci incalza
Su su dal suol t’inabra
E del ratto corsier al corso ai salti
Fuggiam veloci gl’inimici assalti.
Zenobia
Son sì acute le doglie
Che mi toglie
Di levarmi di qui!
Non di mia servitù
Ma del tuo honor più temo che l’offenda
Fiamma impura di malnato ribelle
Con giusta pietà
In questo punto estremo
Levami o Re la vita
Così fare sicura
Dal tuo giusto rigore
A me la libertade a te l’honore.
Radamisto
Che dal mio brando mai
Esca colpo crudele
Che per le tue querele
Possa scordarsi il cor quanto t’amò
O questo no.
Zenobia
Non più mi regge il piede
Incerta miro
E la mia man vacilla
Né a’ suoi uffici alcun de’ sensi riede.
Se in te pietà sfavilla
Uccidimi cortese
E un colpo solo
Levi me da miserie e te di duolo.
<i>Radamisto</i>
Non ho mano sì ardita
Che ferisca in Zenobia la mia vita.
Si fugga si voli
Lontano di qua
Al fato s’involi amica pietà.

Choro di Armeni
Si segua si corra veloce
Si giungano da noi o morti o vivi
Con pena atroce.

Radamisto
Ecco arrivano gli armeni
E dove fia ti meni
Per conservarti illesa?
E qual difesa
Posso in tanta strettezza
Tentar per tua salvezza.
Zenobia
Uccidimi, che fia
Men crudo il mio dolor la pena mia
Se per man del consorte
Non da ribelli ho morte.
Eccoci sopraggiunti
Neglittoso che pensi?
E chi ti lega i sensi?
Testo
Pugnaro in Radamisto
L’Amore l’honore
In cimento sì tristo
Alfin stringe la spada
E su le prime nel di lei seno
Un’alta piaga imprime
Né perché udì di ribelli a gioco
L’adorata cagion del suo bel foco
Del vicin fiume all’onde
Ratto la getta
Et in vendetta
Del suo crudel amor piangendo
Fugge ma non dal duolo
Che interno il cor gli strugge
Così in petto di Re
Ben con ragion si dié
Che concorsi in battaglia
Amor sia vinto che l’honor prevaglia.

Tutti
Così in petto di Re
Ben con ragion si dié
Che concorsi in battaglia
Amor sia vinto che l’honor prevaglia.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

V-CVbav - Città del Vaticano - Biblioteca Apostolica Vaticana
fondo Chigi
collocazione Q VIII 181.1

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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